Una cinquantina di detenuti di Seconda Chance provenienti dalle carceri di Bologna, Frosinone, Laureana di Borrello, Locri e Palmi, bonificheranno, domenica 7 maggio dalle 9 alle 11:30, aree degradate assieme ai volontari di Plastic Free. Nell’area di via Fioravanti a Bologna, lungo il fiume Amaseno di Priverno e sulla Spiaggia della Tonnara a Palmi va in scena il primo atto della partnership tra l’Associazione ambientalista che ormai da anni combatte il degrado ambientale, e l’Associazione del Terzo Settore che fa da ponte tra carceri e aziende per creare opportunità di reinserimento per i detenuti.

“Seconda Chance cerca imprenditori disponibili ad andare a valutare manodopera in carcere sfruttando gli sgravi fiscali della legge Smuraglia. In un anno e mezzo abbiamo procurato già 180 posti di lavoro. Proprio martedì 2 maggio è arrivato il primo dei 4 detenuti richiesti dalla Fattoria della Piana – si legge in un comunicato –  I candidati che le aree educative degli istituti di pena selezionano per i colloqui sono detenuti a fine pena, con competenze specifiche in determinati mestieri e con ottimi comportamenti intramurari, persone completamente riabilitate e ammesse dalla direzione all’ art. 21, cioè il lavoro esterno. Oltre ai posti di lavoro Seconda Chance cerca occasioni di svago, di relax, di sport, e gli appuntamenti di Plastic Free rappresentano l’occasione giusta per divertirsi, conoscere, diventare parte di un grande progetto collettivo teso a rendere migliore il pianeta. Se per i volontari di Plastic Free è ormai una consuetudine il ritrovarsi un paio d’ore la domenica mattina per raccogliere rifiuti che saranno poi rimossi delle municipalizzate, per le carceri coinvolte da Seconda Chance è tutto nuovo. Da giorni i detenuti scelti dalle Direzioni dei penitenziari per partecipare ai tre eventi di domenica prossima manifestano entusiasmo e voglia di esserci. Per tanti di loro si tratta della prima uscita dopo diversi anni, del primo contatto con il mare, con il fiume, con la città, con gruppi di ragazzi armati di guanti, ramazze e desiderio di condivisione. La fondatrice e presidente di Seconda Chance, Flavia Filippi, anticipa che questo è solo l’inizio della collaborazione con Plastic Free: ‘I direttori di diversi altri istituti hanno espresso il desiderio di inviare anch’essi i detenuti migliori alle prossime domeniche di pulizia ambientale. E da diverse carceri sono gli stessi detenuti a scriverci per chiederci, oltre a un’opportunità di lavoro, la possibilità di partecipare alle giornate ecologiche’. Per il direttore generale dell’associazione ambientalista, Lorenzo Zitignani, l’obiettivo è quello di sensibilizzare quante più persone possibili sul tema ‘inquinamento da plastica’. Non in modo estremista o radicale, sappiamo benissimo che la plastica oltre ad essere una straordinaria invenzione italiana è indispensabile in certi luoghi, basti pensare all’ambito sanitario. Quello che non funziona è il rapporto uomo – plastica: ne produciamo troppa, ne consumiamo troppa anche laddove non strettamente necessaria, non siamo in grado di riciclarla tutta (il dato mondiale parla di circa 20% di plastica riciclata) ma soprattutto ne disperdiamo tantissima nell’ambiente. Dove? Ovunque: boschi, laghi, fiumi, montagne e soprattutto mare, causando un danno ecologico a tutto l’ecosistema ma anche a noi stessi. La plastica finisce anche nel nostro corpo, poiché ogni giorno respiriamo e ingeriamo micro e nano plastica, un materiale che non si decompone mai. Ci piace però essere concreti e guardare il lato ‘positivo’: oltre 3 milioni di kg di plastica raccolti, 250.000 volontari attivi in più di 4000 raccolte. Come abbiamo fatto? Coinvolgendo le persone, facendogli toccare letteralmente con mano la gravità del problema. Avere un tale riscontro anche dalle case circondariali e dai loro ospiti ci fa ben sperare, in carcere si consuma molta plastica monouso. La collaborazione con Seconda Chance nasce in quest’ottica: includere, sensibilizzare ed educare. Tutti possiamo e dobbiamo dare il nostro contributo, non abbiamo un pianeta B”.