Viene dunque meno la misura degli arresti domiciliari deciso dalla procura che aveva chiesto la convalida della misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Secondo quando si apprende, il reato di resistenza a nave da guerra, contestato dalla Procura, non sussisterebbe in quanto la motovedetta della finanza speronata dall’imbarcazione della ong non sarebbe una nave da guerra.

Il gip sottolinea anche che la scelta del porto di Lampedusa non sia stata strumentale, ma obbligatoria perchè i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. Il Dl sicurezza bis «non è applicabile alle azioni di salvataggio», ha spiegato il gip.

«Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della guardia di finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale». Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta la decisione del gip di Agrigento.

Carola Rackete, spiega Salvini, «tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita».

Esulta invece l’ong tedesca: «Il gip di Agrigento non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete e non ha disposto nei suoi confronti nessuna misura cautelare. La nostra Carola è libera!», si legge in un tweet.

Gazzettadelsud.it

Palermo, 2 lug. (AdnKronos) – “Ho firmato pochi istanti fa il provvedimento di espulsione per Carola Rackete”. Lo ha detto all’Adnkronos il Prefetto di Agrigento Dario Caputo. La decisione era stata annunciata dopo il provvedimento del gip che ha liberato la comandante Sea watch dal ministro Salvini. “Le confermo che ho firmato il provvedimento – dice – Vedremo cosa accade adesso perché è previsto un ulteriore interrogatorio ma nulla impedisce la firma del decreto di espulsione”.