«Ho letto anch’io gli annunci, ma su questi non posso esprimere giudizi perché sono esclusivamente di natura politica. Sono un dirigente e ho imparato che un dirigente si misura sull’impegno e sui risultati. Ed io dal punto di vista dei risultati sono tranquillissimo». Così il commissario per la Sanità in Calabria, Massimo Scura, parlando con i giornalisti a Cosenza a margine dell’inaugurazione del nuovo blocco operatorio dell’ospedale civile Annunziata, ha commentato la dichiarazione con la quale ieri il deputato Paolo Parentela ha annunciato che il Movimento 5 stelle chiederà al governo la nomina di un nuovo commissario. «Non ho nessun problema – ha aggiunto Scura – ad essere giudicato, ma le questioni di carattere politico non sono di mio interesse. Ieri a Reggio sembrava ci fosse l’intera Calabria contro di me, ma faccio osservare soltanto una cosa: le Tac di Polistena e Locri sono spesso fuori uso, le risonanze magnetiche acquistate due anni fa non sono state installate e il pubblico, per la parte ambulatoriale e laboratoriale, a Reggio Calabria, è presente solo al 30% contro il 60% di Cosenza e contro il 70% di Catanzaro e Crotone. Allora la domanda è: chi ci guadagna in questo sfacelo della sanità di Reggio Calabria? Ci guadagnano quelle strutture private che hanno tutto l’interesse affinché il pubblico non funzioni. La struttura commissariale privilegia gli interventi salvavita dei calabresi e non le analisi di laboratorio di base che valgono 5 euro, che le strutture private stanno facendo pagare solo agli esenti ticket, una cosa vergognosa. Noi ci stiamo attrezzando per dare maggiori risposte a chi è esente dal ticket. A livello di laboratori i tagli non possono essere lineari – ha detto ancora il Commissario – e noi non diamo budget, ma acquistiamo le prestazioni, quelle più importanti e complesse, non certo l’analisi del sangue di base. Spero che i privati la smettano con questa serrata, che è sempre odiosa – ha aggiunto Scura – e mi meraviglia che sia cavalcata da chi dovrebbe stare dalla parte dei cittadini». «Quello che mi rammarica, in tutta questa vicenda – ha detto ancora il Commissario – è che il Dipartimento Tutela della salute della Regione è stato distrutto e non capisco il perché. Chiunque verrà dopo di me dovrà fare i conti con tutto questo». Scura, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto che «il deficit del settore sanitario in Calabria ammonta a circa 90 milioni di euro, coperto, comunque, dalla fiscalità per la sanità».

Telemia