R. e P.

ANCHE NELLA NOSTRA REGIONE SONO INIZIATE LE PROVE INVALSI 2025. Le disuguaglianze territoriali aggravano le competenze degli studenti calabresi. C’è una questione meridionale all’interno del sistema scolastico nazionale che va affrontata

 

Sono iniziate nei giorni scorsi le rilevazioni INVALSI 2025 con le prove per gli studenti e le studentesse dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado che a giugno prossimo affronteranno l’esame di Stato del secondo ciclo d’istruzione. Le prove si concluderanno il 31 marzo in più giornate, secondo il calendario prescelto dalle .Gli studenti calabresi delle quinte classi campione del superiore coinvolti dalle rilevazioni, che  sosterranno le prove di Italiano, Matematica e Inglese (reading e listening) al computer, saranno circa 1100, quelli delle terze classi campione delle scuole medie inferiori circa 350 e quelli delle classi campione delle seconde media superiore circa 1200.

I Test Invalsi, introdotti con una legge del 2007 per valutare il livello generale del sistema scolastico italiano, sono requisiti di ammissione alla maturità e agli esami di terza media, tuttavia va sottolineato che i risultati delle prove Invalsi non influenzeranno né la  promozione né il voto finale degli studenti in corsa per il diploma.

Le Prove INVALSI, dunque, rappresentano un momento fondamentale per il sistema educativo italiano e offrono una valutazione standardizzata delle competenze acquisite dagli studenti. L’edizione 2025 è ricca di novità e sfide, interessando tutti i gradi scolastici – dalla scuola primaria alla secondaria – e rappresentando un importante indicatore del livello di preparazione degli alunni e dell’efficacia dell’offerta formativa nazionale.

Quali gli obiettivi delle prove e  il calendario  completo per ogni ordine e grado, lo vediamo qui di seguito.

Le prove permettono di misurare le capacità in ambito linguistico, matematico e, per alcune classi, anche in inglese. L’obiettivo è monitorare l’apprendimento in modo trasversale, individuando punti di forza e criticità.

I risultati forniscono dati preziosi per le istituzioni, utili a individuare aree di miglioramento e a orientare interventi mirati per una didattica sempre più efficace.

Gli esiti delle prove aiuteranno insegnanti e dirigenti scolastici a rivedere metodi e strumenti di insegnamento, favorendo un processo di aggiornamento continuo e mirato.

La diffusione dei risultati, in termini di votazioni e medie di classe, contribuisce a una maggiore trasparenza del sistema scolastico, evidenziando il valore aggiunto delle pratiche educative adottate nelle scuole.

 

Calendario delle Prove INVALSI 2025

Le date delle prove variano in base all’ordine e al grado scolastico. Gli alunni delle quinte elementari si cimenteranno nella prova di italiano il 7 maggio p.v..Ne la prova di matematica il 9 maggio e nella prova di inglese il 6 maggio,quest’ultima non per gli allievi delle seconde classi.

La modalità di somministrazione cambia a seconda del ciclo d’istruzione: nella Scuola primaria le prove avvengono simultaneamente nello stesso giorno per ogni materia e alla stessa ora con la tradizionale modalità carta e matita.

Gli studenti che corrispondono alle classi terze medie, sosterranno le prove dal 1 al 30 aprile. Le classi campione affronteranno le prove nei giorni 1, 2, 3 e 4 aprile 2025.
Gli studenti del secondo anno delle scuole superiori dovranno sostenere solo le prove di italiano e  matematica tra il 12 e il 30 di maggio comprendendo le classi campione  e non.

In via sperimentale, in questo anno scolastico solo nelle classi campione sono rilevate, per la prima volta, le Competenze digitali.

Tale rilevazione ha come finalità la misurazione dell’attuale livello di competenze digitali delle allieve e degli allievi.

Come sono andate le prove Invalsi nelle scuole calabresi

 

Le prove Invalsi continuano di anno in anno a restituire il volto di un Paese diviso in due con differenze territoriali in italiano e matematica sempre marcate. Anche gli esiti delle ultime prove 2024 hanno evidenziato che l’istruzione al Sud resta un’emergenza, con una situazione incredibile, diremmo quasi drammatica in particolare per la Calabria.

Gli ultimi dati,infatti,hanno evidenziato un peggioramento nelle competenze di base in italiano e matematica con la nostra regione particolarmente colpita. Già a partire dal ciclo primaria dove si evidenzia una considerevole differenza di opportunità di apprendimento che si riverbera anche sui gradi successivi interamente a svantaggio della Calabria e anche di alcune regioni meridionali. La quota di chi non raggiunge il prescritto livello A1 è circa doppia rispetto al dato nazionale e più che doppia rispetto all’Italia settentrionale.

Alle superiori la musica non cambia .Calabria ultimo posto tra le regioni italiane, i nostri allievi non raggiungono gli obiettivi previsti al termine del secondo ciclo.

Secondo il rapporto Invalsi, per quanto riguarda il rischio dispersione scolastica implicita al termine del primo ciclo d’istruzione, la Calabria rientra nel I gruppo delle regioni in cui oltre il 20% di studenti e studentesse (non meno di 1 studente su 5) è a rischio dispersione. Anche se si nota un miglioramento tra il 2023 e il 2024 con un -3,3 punti percentuali.

Così al termine del II ciclo dove oltre il 10% degli studenti (almeno 1 su 10) è a rischio. La Calabria è al 9,3% a fronte della media italiana che è del 6,6%. Anche qui un miglioramento rispetto all’anno scorso  del -4,7 punti percentuali.

 

Forte la disuguaglianza educativa in Calabria

Insomma i divari territoriali non migliorano e rimangono forti evidenze di disuguaglianza educativa al Sud e in particolare in Calabria: le scuole riescono a fatica ad attenuare l’effetto delle differenze socio-culturali del contesto familiare e le disparità esistenti tra scuole e anche tra classi.

La principale criticità della scuola in Italia riguarda ovviamente la qualità degli apprendimenti degli studenti, inferiore a quella degli altri paesi avanzati

Una possibile ricetta per migliorare gli apprendimenti nel nostro Paese? Un nuovo modello di reclutamento e di carriera degli insegnanti, una didattica rinnovata nel contesto di una scuola estesa al pomeriggio, interventi sostanziali sull’edilizia scolastica.

Riemerge, però, in tutta la sua drammatica evidenza l’urgenza di rimettere al centro dell’attenzione politica e dei nostri governanti l’istruzione e la formazione come emergenza sociale per il sud e la Calabria in particolare.

E mentre le regioni più avanzate, a questo punto, vogliono andare per la loro strada con la autonomia differenziata si palesa in maniera drammatica una questione meridionale all’interno del sistema scolastico nazionale.

Speriamo che i prossimi esiti Invalsi 2025 smentiscano la tendenza di una Italia che procede a due velocità.

 

Reggio Calabria  marzo 2025                            prof. Guido Leone

già Dirigente tecnico U.S.R. Calabria