Un grosso traffico di droga distribuita nelle piazze di spaccio dei quartieri di “Provinciale”, “Fondo Fucile” e “Mangialupi” è stato scoperto dalla Dda di Messina nell’ambito dell’inchiesta che oggi ha portato a 33 misure cautelari. Cosa nostra, dunque, ormai sempre più spesso sceglie di fare affari col vecchio business del narcotraffico.
La droga veniva acquistata in provincia di Reggio Calabria e nella gestione del business il boss Giovanni Lo Duca operava insieme a Giovanni De Luca, esponente mafioso della zona di “Maregrosso”. Francesco Puleo e Ernesto Paone inveceE erano incaricati di procurare lo stupefacente e organizzare i trasporti con la collaborazione di Giuseppe Marra e Mahamed Naji, mentre Emanuele Laganà era il referente della sponda calabrese per il rifornimento della droga. Nel clan c’erano poi diversi uomini d’onore incaricati delle attività di spaccio al dettaglio.
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