OCRI- Prosegue il tour della coalizione civica Scelgo Locri in corsa per le amministrative del 10 giugno prossimo. Questa volta, al centro del dibattito pubblico tenutosi sabato sera a Palazzo Nieddu Del Rio, la stretta connessione tra “Scuole e Attività Culturali” e dunque la necessità per l’’Ente di favorire una programmazione organica dell’offerta formativa e culturale.
Dopo il delitto del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Franco Fortugno, assassinato a Locri il 16 ottobre del 2005, fu varato con apposita legge, un protocollo con il Comune che assegnava allo stesso Ente, fondi regionali pari alla somma di circa 40 milioni di euro per dotare la città di adeguati servizi scolastici d’eccellenza, centri giovanili, sportivi e culturali. Investire nella scuola e nella cultura contribuendo alla formazione dei giovani e alla costituzione di “una città viva e attraente” , adottando concrete azioni per l’affermazione dei principi di legalità, è stato in sintesi, il concetto che ha prevalso al tavolo dei relatori, i cui lavori sono stati coordinati dal presidente dell’ArcheoClub, Nicola Monteleone.
Proprio di rigoroso rispetto dei principi di legalità e trasparenza amministrativa, nella consapevolezza che solo così si potrà concorrere per l’attuazione di migliori condizioni di vita per i cittadini, ne ha parlato nel suo discorso introduttivo, il candidato sindaco Vincenzo Carabetta, non prima però di aver condiviso con il parterre presente in sala, il ricordo del medico e vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, ucciso barbaramente proprio all’ingresso di Palazzo Nieddu, durante le primarie del centrosinistra. «La scelta di fare questo incontro a Palazzo Nieddu – ha esordito il candidato sindaco – non è causale. Comprendiamo il valore solenne di questa terra e di chi si è sacrificato. Poche sono state le opere realizzate con il decreto Fortugno. Bisogna accelerare i tempi per recuperarle. E’ tanta inoltre, la preoccupazione di non poter usufruire di strutture scolastiche, come l’Istituto Alberghiero qui a Locri».
Una preoccupazione che non ha lasciato indifferente l’ex preside dell’Istituto Alberghiero, Maria Macrì, che ne ha assunto la dirigenza per undici anni. Parole dure quelle usate dall’ex dirigente scolastica, derivanti dallo stato di smembramento al quale l’Istituto Alberghiero si è trovato a dover fare i conti, con il conseguente trasferimento delle classi e degli uffici in più sedi ubicate tra Locri e Siderno, a causa dell’inagibilità dei locali che fino a poco tempo fa, ospitavano l’Istituto. « Durante la mia permanenza all’ Alberghiero ne ho viste di cotte e di crude- ha tuonato l’ex dirigente scolastica – e ora che i nostri studenti sono sparsi tra Locri e Siderno, mi chiedo perché si è arrivati a questo epilogo. Io non l’ho consentito quando sono stata preside e un’Amministrazione seria non poteva farlo. L’Amministrazione locrese diceva che non era una scuola di appartenenza alla città ma alla Provincia. Senza la scuola, non può esserci la società di tutti, sulla scuola si investe per il futuro dei giovani. I locresi devono farsi rispettare, altrimenti non cambia nulla. Finiamola di subire e fare massa».
Francesco Riccio, presentatore della lista, dopo aver espresso solidarietà al sindaco di Caulonia Caterina Belcastro, per le minacce di morte subite qualche giorno fa, ha spiegato come scuola e cultura, vadano di pari passo e fungano da presupposti per creare le condizioni di una società solidale, giusta e consapevole. «La legalità – ha espresso – riguarda ciascuno di noi e le differenze tra chi amministra, non devono esistere, la cultura è la storia del nostro territorio, è una risorsa per poter rendere viva una comunità e darle una identità».
L’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno si è fatta portavoce di un necessario cambio di rotta, partendo dalla legalità, rilevando una forte crisi nel rapporto di fiducia che oggi lega la gente alla politica, allo Stato e più in generale, alle istituzioni, subentrato anche dallo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose o per la scarsa gestione dei fondi pubblici. «Se c’è voglia di cambiare – ha chiosato l’onorevole – bisogna mettere alla prova i candidati di questa lista. Apprezzo il modo pulito e la serenità con cui affrontano questa campagna elettorale e questo è un buon inizio. E’ compito di chi amministra, restituire speranza con dignità».
E se Roberto Filippone ex insegnante e membro del movimento politico Locrinasce, non ha esitato di indicare lo smantellamento delle scuole periferiche di alcune zone quali ad esempio, Merici, Basilea, Tafaria e Moschetta, ma anche la mancata attivazione della mensa scolastica, il timore diffuso per il rischio di poter perdere qualche struttura scolastica e come il decreto Fortugno, rappresentasse un’opportunità determinante per avviare un processo di modernizzazzione della città, investendo nella scuola e nella cultura, l’architetto Pasquale Giurleo, intervenendo, ha chiesto alla prossima amministrazione di creare le basi per un rapporto di sinergia tra scuola e servizi che ne scaturirebbero.
Battute finali, riservate invece ai candidati consiglieri Francesca Galasso e Antonio Guerrieri. La prima, insegnante di una scuola primaria, ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi «Ho deciso di candidarmi perché dalla scuola bisogna ripartire, noi educatori dobbiamo garantire formazione agli allievi e il mio obiettivo è difendere la scuola di Locri e mantenere i vari plessi aperti e i numeri ci sono. Questo, tutelerebbe il diritto di istruzione dei futuri cittadini di Locri e del mondo. Combattiamo insieme per nostra scuola e per il futuro»
«Noi- ha rimarcato dal canto suo Antonio Guerrieri – non siamo contro la lista avversaria, ma siamo contrari alla chiusura delle scuole cittadine e alla scellerata gestione dell’Amministrazione. Torniamo a pensare a Locri e alla dislocazione delle opere pubbliche in maniera condivisa».
Francesca Cusumano – lentelocale.it