Diario del salvataggio:
Nella mattinata di domenica 6 novembre la motonave maltese Kingbasiu, che navigava nel mar Jonio, intercettava il Mayday lanciato da una barca a vela con migranti a bordo ed informava prontamente la Sala Operativa della Direzione Marittima di Reggio Calabria.
Alle ore 08.40 la motovedetta CP 326 mollava gli ormeggi dal porto per dirigersi verso la barca a vela, che navigava con estreme difficoltà a circa 125 miglia a sud-est dalla cittadina locridea.
Contemporaneamente veniva inviata sul posto anche la motovedetta CP 321 dislocata nel porto di Crotone.
Dopo circa 6 ore di navigazione, l’unità proveniente dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Roccella Jonica raggiungeva l’imbarcazione a vela. Dopo essersi sincerati dello stato dei migranti a bordo, in condizioni visibilmente precarie visti i 3 giorni di navigazione, i militari effettuavano il trasbordo dei migranti sulla motovedetta e procedevano, quindi, al rientro a Roccella.
Alle ore 21.15 la motovedetta CP 326 giungeva nel Porto delle Grazie, dove il personale della Guardia Costiera di Roccella Jonica, coordinato dal Tenente di Vascello (CP) Sub. Pietro ALFANO, procedeva allo sbarco dei 122 migranti, tra cui 27 donne e 41 bambini.
I profughi, che dichiaravano essere di nazionalità siriana, irachena, somala ed ucraina, venivano sottoposti ai primi accertamenti da parte del personale della Sanità Marittima, coadiuvato dai volontari della C.R.I. e della Protezione Civile, e successivamente trasportati presso strutture di prima accoglienza di Reggio Calabria.
Il viaggio della speranza, a bordo dell’unità a vela, era cominciato, presumibilmente, dinanzi alle coste turche.