«L’ultimo sbarco di cittadini extracomunitari dell’8 marzo, il quarto del 2022 presso il porto di Roccella Jonica, che ha visto interessati ben 184 migranti di diverse nazionalità tra cui molte donne e bambini ha certamente messo a nudo ataviche criticità già riscontrate e segnalate ripetutamente dal Siulp. Nonostante già nel corso del 2021 si è assistito a ben 49 sbarchi nel comune della costa jonica reggina, si continua a considerare e quindi ad affrontare come emergenza tale fenomeno».
E’ quanto si afferma in una nota della segreteria provinciale del Siulp di Reggio. «Ed è chiaro che risulta contraddittorio – prosegue il testo – il grande risalto dato all’operato delle forze dell’ordine in merito all’efficienza, alla professionalità ed alla grande umanità dimostrata nelle operazioni di salvataggio, identificazione, foto segnalamento, e smistamento nei centri di accoglienza, con le condizioni estremamente disagiate in cui sono costretti a lavorare. Se la struttura di prima accoglienza a cui si è fatto riferimento fino a qualche tempo fa non risulta più utilizzabile, non sono chiare e non si comprendono le ragioni per cui non ne venga identificata una nuova, che consenta da un lato di dare accoglienza ai migranti con la giusta dignità e dall’altro di consentire agli operatori della Polizia di Stato condizioni accettabili in cui poter operare senza mettere a rischio la loro sicurezza e la loro salute.
Ebbene la tensostruttura presente al Porto delle Grazie, allo stato attuale non rappresenta certamente una soluzione ideale né per i migranti, presentando delle condizioni igieniche quantomeno discutibili, né per gli operatori della Polizia di Stato offrendo loro locali inadeguati per le operazioni di identificazione e foto segnalamento esponendoli alle intemperie atmosferiche quali il freddo dei mesi invernali ed al caldo più torrido di quelli estivi. Sempre sul punto – è detto ancora nella nota della segreteria Siulp – abbiamo appreso di alcune difficoltà legate alla fornitura di energia elettrica che hanno rallentato sensibilmente le attività degli operatori di Polizia impiegati nell’apparente indifferenza degli Uffici che dovrebbero collaborare. Il Siulp, da sempre, ha rimarcato la necessità di strutture idonee e suggerito proto-colli condivisi tra tutti gli attori deputati alle operazioni, quali garanzie per la dignità e la sicurezza dei migranti e degli operatori di Polizia. Proposte avanzate ufficialmente ma sistematicamente disattese nel nome dell’accoglienza “a tutti i costi.
Sembrano infine discutibili, in occasione dell’ultimo sbarco le modalità d’impiego del personale operativo, che saranno certamente oggetto di confronto con l’Amministrazione, al fine di evitare ulteriori ricadute sulla sicurezza degli operatori. Amministrazione a cui in ogni caso non si può non riconoscere una grande sensibilità ed attenzione. Su tali criticità il Siulp assume una posizione ferma ed irremovibile, promuovendo ogni attività utile a tutelare i diritti di chi viene accolto e di chi lavora per accogliere».