Si è da poco conclusa la riunione del tavolo tecnico istituito dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile che ha visto partecipazione in videoconferenza di tutte le regioni potenzialmente interessate dall’evento. Sulla base dei dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, l’ora di rientro della stazione spaziale cinese Tiangong-1, al momento è prevista per le 2.39 (ora italiana) secondo l’Agenzia Spaziale Italiana e le 2.47 (sempre ora italiana) secondo il Joint Space Operations Center del comando strategico degli Stati Uniti. La stima di rientro in atmosfera è soggetta a variazioni in funzione dell’evoluzione del flusso solare e tempeste geomagnetiche, e quindi non è detto che l’ora indicata resti poi quella effettiva. L’orario di rientro è indicato con un margine di incertezza di più o meno 5 ore con confidenza. Quanto alle finestre temporali di rischio per l’Italia, cioè di possibile interessamento del nostro territorio dalla caduta di eventuali detriti, sono state ridotte da quattro a due: come si vede dalla figura allegata, la prima con rientro tra le 04,25 e 04,55 ora italiana ma che non riguarda praticamente il territorio italiano, se non una piccola parte dell’isola di Lampedusa; la seconda tra le 05,58 e le 06,28, che riguarderà le regioni del centro Italia. La probabilità di detriti sull’Italia è dello 0,1%. Quindi, in ultima analisi, si può affermare che la Calabria è esclusa dalle possibili traiettorie e, di conseguenza, dalle aree di impatto dei frammenti del satellite in caduta.
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