Due anni di chiusura forzata e di restrizioni non hanno infatti intaccato la fama della sagra di Santo Stefano in Aspromonte. Circa 2000 le presenze registrate sabato 22 ottobre, un grande scenario, oltre 15 stand degustativi proponenti caldarroste, pannocchie, immancabili panini con la salsiccia, frittole e porchetta, vino locale e ottima birra artigianale, per poi aggiungere dolciumi ed il sempre gradito artigianato. Nulla è mancato alla manifestazione gastronomica più attesa dell’autunno aspromontano, oltre ai momenti degustativi, infatti, si è aggiunto il divertimento e l’allegria profusi dal gruppo folk “Gli Agatini” i quali hanno eseguito la loro performance accompagnati dai giganti e dall’amata tarantella. Una degustazione apprezzata da tutti, e curata dal Comitato civico donne di Santo Stefano in movimento, ha deliziato i palati dei presenti, ma a dare un tocco di allegria è stata la musica del maestro Cosimo Papandrea che, con oltre due ore di concerto, ha fatto danzare l’intera piazza e smosso gli animi di tutti a suon di “stilla e chiara”.
L’evento, annunciato già nel corso della conferenza stampa in cui erano stati presentati gli eventi della stagione estiva di Santo Stefano, è stato realizzato dalla consigliera delegata Domenica Vitale, la quale si è circondata dell’aiuto di collaboratori tra i quali la consigliera Lucisano e Giuseppe Zimbalatti, membro attivo del Comitato feste; “Tra le numerose manifestazioni che ho il piacere di realizzare, la sagra del cinghiale, ricade sicuramente tra le mie preferite, – dichiara – dedizione ed impegno sono imprescindibili affinché si ottengano risultati meritevoli di memoria, ma senza il supporto costante e le idee lungimiranti del sindaco Malara non avremmo ottenuto questi risultati per il sesto anno consecutivo”.
L’ amministrazione comunale Di Santo Stefano in Aspromonte, quindi, ancora una volta emerge tra le province reggine ed è già pronta con un altro invito, la sagra della castagna il 1 novembre a Mannoli.