Ermal Meta e Fabrizio Moro vincono il 68/o Festival di Sanremo con Non mi avete fatto niente, il brano ‘assolto’ dai sospetti di autoplagio e dato per favorito in tutti pronostici. Un invito a non aver paura del terrorismo, dopo gli attacchi degli ultimi anni, che Moro dedica a caldo, sul palco, al figlio
Libero. Un messaggio di impegno che batte la leggerezza di Una vita in vacanza, la canzone dello Stato Sociale che si piazza al secondo posto; chiude il podio Annalisa con Il mondo prima di te. A seguire, nella classica dei Big, Ron (che vince il premio della critica Mia Martini con Almeno pensami), Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico, Max Gazzè, Luca Barbarossa, Diodato e Roy Paci, The Kolors, Giovanni Caccamo, Le Vibrazioni, Enzo Avitabile e Peppe Servillo, Renzo Rubino, Noemi, Red Canzian, Decibel, Nina Zilli, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Mario Biondi, Elio e Le Storie Tese. Una serata finale segnata dallo show di Laura Pausini, che conclude la sua esibizione con il bagno di folla, cantando tra la gente sul red carpet, e il monologo da brivido di Pierfrancesco Favino che emoziona e si emoziona con un brano da Koltès dedicato agli ‘stranieri in patria’. Si chiude così un festival che ha polverizzato le incertezze della vigilia, centrando ascolti da record, con una media di oltre 10 milioni e mezzo di spettatori in quattro serate: risultati con i quali dovrà fare i conti per guardare al futuro. Lo sa bene Fiorello, che dopo l’exploit della prima serata rispunta al telefono mentre sul palco c’è l”amica risanata’ Laura Pausini. “Complimenti per il successo del festival. Mi viene da pensare a chi condurrà l’anno
prossimo: gira voce che la Rai abbia già contattato il Papa e Melania Trump”. Elegante nell’abito lungo nero tempestato di strass, Laura canta Non è detto, guadagna la standing ovation nel duetto con Baglioni su Avrai e poi, sfidando il freddo pur non essendo al cento per cento, esce dall’Ariston e finisce il suo brano Come se non fosse stato mai amore sul red carpet, prestando il microfono al pubblico in delirio. Favino non smette di sorprendere: stasera fa finalmente ‘l”uomo della parola’, portando sul palco dell’Ariston un brano da La notte poco prima della foresta di Bernard-Marie Koltès, storia di estraneità e di esclusione, appena andata in scena all’Ambra Jovinelli di Roma. “Voglio poter urlare, voglio poter urlare anche se poi mi sparano addosso”, recita l’attore con le lacrime agli occhi, in un crescendo di pathos. Sul finale entrano in scena Fiorella Mannoia e Claudio Baglioni, che intonano insieme Mio fratello che guardi il mondo di Ivano Fossati. E la commozione contagia anche Baglioni. “Sanremo. Italia. Un bel Paese si racconta”, twitta il premier Paolo Gentiloni. Nel festival popolar-nazionale c’è spazio per il coro di tutto l’Ariston su Strada facendo, con Baglioni in scena con il trio Nek-Max Pezzali-Renga, e per il tributo a Enzo Jannacci con La canzone intelligente. Tra gaffe, scivoloni (Sabrina Impacciatore finisce in terra) e autoironia, ‘Picchio’, con la giacca bianca “da cameriere” prevede: “Domani titoleranno: Favino, piazza al tavolo 4”. Michelle Hunziker emana bagliori sia in total black da principessa sia nell’abito da sirena color sabbia rosato. Esplosiva la performance della ‘vecchia che balla’: Paddy Jones si scatena con la sua danza acrobatica in platea mentre Lo Stato Sociale fa ballare l’Ariston. Questi gli altri premi assegnati stasera: il Sergio Endrigo per la migliore interpretazione va a Vanoni-Bungaro-Pacifico per Imparare ad amarsi; il premio Sergio Bardotti a Mirkoeilcane per Stiamo tutti bene; il Giancarlo Bigazzi alla miglior composizione musicale a Max Gazzè per La leggenda di Cristalda e Pizzomunno; il premio TimMusic per la canzone più ascoltata nella settimana del festival a Ermal Meta e Fabrizio Moro con Non mi avete fatto niente.
fonte: gazzettadelsud.it