Il brano, scritto da Fabio Ilacqua, segna il ritorno dell’artista partenopeo dalla voce vibrante sul palco dell’Ariston dopo venticinque anni. Fabio Ilacqua è un figlio del Sud. Padre di Salice (provincia di Messina), mamma di Grotteria (provincia di RC), Ilacqua vive vicino Varese, dove il mestiere di autore non è quello principale. “Scrivo, ma è il giardino il mio vero lavoro”, dichiarava qualche anno fa al Corriere della Sera.
Per Massimo Ranieri si è trattato di una grande emozione, il suo è stato un ritorno sul palco dell’Ariston a distanza di 25 anni. Dopo aver composto la bellissima “Occidentali’s karma” interpretata da Francesco Gabbani, vincitrice della 67.esima edizione del Festival di Sanremo, Ilacqua ci ha riprovato ancora quest’anno a stupire tutti con la delicatezza dei suoi testi e con l’attuale ‘Lettera al di là del mare’.
La canzone, carica di emozioni , ripropone un tema caro all’artista: «È la storia di un migrante italiano dei primi del Novecento, uno dei circa quattro milioni che lasciarono il nostro Paese, affrontando un viaggio infernale, all’inseguimento di un sogno americano – racconta Ilacqua sul sito Prealpina.it -. Che del sogno, neanche a dirlo, in realtà aveva ben poco, dal momento che i migranti erano considerati quasi dei selvaggi, briganti o stupidi campagnoli. Venivano trattati razzisticamente alla stregua di subumani o, peggio, definiti distruttori della cultura statunitense. Tutto questo da un popolo che ha fatto della distruzione fisica e culturale di un altro popolo, quello originario degli Indiani d’America, la base della sopravvivenza: quanto meno dovrebbe far pensare».
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foto: prealpina.it