Per il terzo anno consecutivo Fiorello sarà al fianco di Amadeus sul palco dell’Ariston: «Non so cosa farà Ciuri – afferma il conduttore– ed è una cosa che incredibilmente mi piace molto». Su Rai1, Rai Radio2 e RaiPlay da martedì 1 febbraio. L’intervista del RadiocorriereTv Quando a Sanremo arriva anche Fiorello significa che quel grande show che è il Festival
può davvero cominciare. L’invito di Amadeus all’amico Ciuri è stato finalmente accolto, lo showman siciliano ha raggiunto la Città dei fiori in tempo utile per le prove all’Ariston e per salire sul palco martedì sera. La coppia televisiva Ama-Fiore è pronta a divertire (e a divertirsi) tra le 25 canzoni in gara, insieme a loro i grandissimi ospiti attesi sul palco e le cinque conduttrici, che l’una dopo l’altra, da martedì a sabato, scenderanno come da tradizione le scale del Festival. “Sono felice – afferma Amadeus – perché da Ciuri a tutti gli altri si preannuncia un Sanremo di numeri uno. Non so cosa farà ed è una cosa che incredibilmente mi piace molto”. È il Festival della ripartenza, lo sostiene il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, ne è altrettanto certo il conduttore e direttore artistico. “La presenza del pubblico all’Ariston è la più grande gioia, la cosa che ci emoziona di più – dice Amadeus – tornare in scena con il teatro pieno, certo con green pass e mascherina FFP2, ma di avere l’applauso dell’Ariston. È accaduto due anni fa, ma a noi sembra un’eternità. L’immagine dello scorso anno con la sala vuota non la dimenticheremo più”. La macchina del Festival è pronta a partire a pieni giri, martedì le prime 12 canzoni e già grandi emozioni. A garantire sulla buona riuscita, il “metodo” Amadeus, improntato sul sorriso in scena, ma sul massimo rigore dietro le quinte e in tutta la fase di preparazione: “Dietro c’è un controllo maniacale di ogni dettaglio – conclude – seguo tutto in prima persona, sono del segno della vergine, preciso, pignolo.
Sono sempre presente e seguo qualsiasi passaggio in maniera scrupolosa, al Festival come ai Soliti Ignoti. Se guidi la
macchina devi anche conoscere il motore, non basta entrare e mettersi al volante”.
A poche ore dal Festival che aria si respira a Sanremo?
Si torna a respirare l’aria del Festival, questa è la notizia. Torna finalmente il pubblico all’Ariston e la città si sta accendendo a festa. Dopo lo scorso anno vorrei che questo fosse il Sanremo della gioia, la gioia della ripartenza. Un
modo per regalare al pubblico cinque serate di musica e divertimento.
In ogni big che porta a Sanremo c’è un potenziale vincitore o c’è qualche brano che ha una marcia in più sulla
strada della vittoria?
Sembrerà una frase fatta, ma per me sono 25 vincitori. Ascolto e riascolto le canzoni ovunque, le faccio mie. Le
scelgo perché mi piacciono e spero possano piacere agli altri.
Di fronte a lei e ai cantanti, una platea vera, piena… che emozione sarà?
Sarà l’emozione della prima volta, perché ogni volta che si sale su palco è una prima volta. Io spero di divertirmi e
di far divertire chi ci guarda.
Il suo legame con il Festival ha origini lontane, quali sono i suoi primi ricordi legati alla Città dei Fiori?
Sanremo per chi ama la musica e la televisione è quasi come un timbro alla nascita. I primi ricordi mi fanno pensare ai Festival che guardavo sul divano con la mia famiglia. E faccio un passo avanti, penso ai miei primi impegni con la radio come inviato. Lunghe attese sotto agli alberghi, le interviste ai grandi della musica. Bellissimi ricordi.
Un anno fa Sanremo ha consacrato i Maneskin, che ha fortemente voluto al Festival, il loro successo oggi è mondiale. Cosa li rende vincenti?
Io sono veramente felice del loro successo, lo dico davvero. E sono ancora più felice di averli di nuovo sul palco.
Loro sono pazzeschi, lasciano il segno, ti raccontano un mondo. Quello che hanno dentro esplode e travolge chi ascolta
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