R. e P.
Chi segue la Politica, sia quella nazionale che quella locale, non può fare a meno a volte di rilevare un comportamento a dir poco schizofrenico degli attori della politica stessa, indossando ora una maschera ora un’altra, a seconda del ruolo svolto, se cioè sono maggioranza o minoranza.
Tali soggetti infatti, riescono a sostenere una tesi e il suo esatto contrario, in base alla parte politica in cui si trovano in unnpreciso momento.
Lo vediamo continuamente…
Lo abbiamo visto per la modifica del Titolo V della Costituzione, voluto e approvato dal PD ai tempi in cui era al Governo, oggi invece, da minoranza del Paese quello stesso partito tuona contro l’Autonomia Differenziata, resa possibile proprio grazie a quella modifica costituzionale realizzata quando erano maggioranza.
Stessa cosa con il job act, da maggioranza di governo al tempo dell’approvazione di quel provvedimento legislativo, il PD ha votato a favore, oggi dai banchi dell’opposizione è il sostenitore più convinto del referendum voluto dalla CGIL per l’abrogazione di quello strumento normativo.
Identica situazione a livello locale.
Lo abbiamo visto con il TMB di San Leo, da componenti dell’esecutivo regionale sono stati firmati atti autorizzatori per l’ampliamento della infrastruttura, in campagna elettorale gli stessi soggetti firmatari tuonavano contro il TMB.
Succede l’identica cosa nella sanità.
Nelle scorse settimane abbiamo appreso la notizia dell’approvazione dei bilanci del 2022 di tutte le ASP della Calabria, cosa che non si verificava da oltre un decennio, durante il quale per ben 6 anni ha governato la Calabria il PD, con Mario Oliverio Presidente che ad oggi detiene il primato della presidenza della Regione più longeva in assoluto.
In quei 6 anni, dal 2014 al 2020, l’ASP di R.C. con un obbrobrio giuridico, fu persino sciolta per mafia e in nessuno di quegli anni si riuscì ad approvare alcun bilancio, non conoscendo l’importo del debito, pur avendo affidato più volte l’incarico a famosi advisor, profumatamente pagati, che come vennero, così se ne andarono, senza aver individuato cifre utili e certe circa il debito sanitario, il tutto nel silenzio della compagine di governo che sapeva tuonare solo per rivendicare posti di sottogoverno e incarichi.
In questi giorni, abbiamo letto un comunicato firmato da un amministratore del PD, per un breve periodo assessore della giunta Oliverio, in cui si definisce l’approvazione dei bilanci di tutte le ASP calabresi per il 2022, un risultato poco significativo, che non cambia per nulla le condizioni della sanità calabrese…
Che la sanità calabra versi in condizioni penose è purtroppo un fatto incontrovertibile.
Che la dissennata politica sanitaria, posta in essere negli ultimi 30 anni, abbia responsabilità trasversali è fatto altrettanto incontrovertibile.
Ma di sicuro non si può negare oggi, quanto meno, l’avvio di un cambio di passo nella difficilissima gestione del comparto sanitario calabrese.
Così come non è intellettualmente onesto sostenere, quando si è opposizione che 3 anni sia un periodo sufficiente per dare una svolta ad una situazione incancrenita da più di 30 anni e quando si è maggioranza, a fronte di problemi meno complessi e gravi, dire che 3 anni di governo siano pochi, anche solo per vedere un cambio di tendenza, addossando la colpa sempre e solo a chi è venuto prima o ad altri soggetti che spesso nulla hanno a che vedere con il singolo problema…
La strada per ottenere una sanità degna di un paese civile è ancora lunga e sarà tortuosa, ma ieri Occhiuto a Locri ha incontrato i sindaci per parlare di sanità, a loro ha elencato dati e fatti concreti non aleatorie promesse.
Coerenza vorrebbe che si desse atto di un’inversione di tendenza, evitando di utilizzare queste problematiche cruciali per la vita della collettività, per ottenere un po’ di visibilità ad ogni costo.
Ma constatiamo ogni giorno che la coerenza è merce sempre più rara…
Antonella Avellis