Alla direzione Sanitaria PO di Locri
Alla Direzione Generale Asp di Reggio Calabria
p.c.
Al Commissario Straordinario Sanità. Presidente Regione Calabria, on. Roberto Occhiuto
Agli organi di comunicazione
Ancora oggi, nonostante nuove nomine o cambi ai vertici, ci ritroviamo nelle medesime condizioni riprovevoli di sempre, come se il diritto alla salute fosse qualcosa sempre e solo da calpestare.
A malincuore e indignati apprendiamo della sospensione, avvenuta qualche giorno fa, dell’attività endoscopica a cui è stato costretto a ricorrere il dott. Arcà, dirigente del reparto di Gastroenterologia del nosocomio locrese.
A lui va tutta la nostra solidarietà e lo ringraziamo per quello che fa nonostante gli estremi sacrifici a cui è sottoposto.
Lo stesso da Agosto 2021 non può eseguire le gastroscopie e da Ottobre nemmeno le colon.
La sospensione è dovuta all’assenza dei necessari strumenti endoscopici mai pervenuti al reparto nonostante l’espletamento della gara per l’acquisto conclusasi in data 5 novembre 2021.
Non dimentichiamo che parliamo di strumenti che sono la base per la diagnosi e per la prevenzione di determinate malattie.
Come si possono garantire i servizi ai cittadini?
Sono mesi che si invita l’Asp ed i vertici aziendali ad ovviare a questa grave carenza per poter mettere i medici in condizioni di lavorare e non invece di costringerli ad arrendersi!
Se le carenze di un reparto vengono più volte denunciate, se per sopperire ai casi si lavora con strumenti dati in prestito da altri reparti ma poi ovviamente da restituire, come si può andare avanti?
Un reparto chiuso dovrebbe far vergognare chi di competenza per non essere in grado di gestire e amministrare la struttura che gli è stata affidata.
E’ chiara ormai la manovra a favore del privato, contro il quale non abbiamo nulla ma le due realtà devono coesistere e lasciare al cittadino la possibilità di scegliere.
Tutti dobbiamo avere le medesime possibilità e il medesimo accesso a cure e indagini, che cosi facendo vengono meno per chi una visita a pagamento non può permettersela.
Quando all’interno dell’Ospedale di Locri si chiude o si depotenzia un reparto fa rumore il silenzio di tanti e soprattutto il silenzio di chi ogni giorno proclama lotte per la sanità ma ai proclami non seguono i fatti.
Attraverso atti, comportamenti od omissioni, STATE non tutelando, ma violando il nostro diritto alla salute e la cosa più spregevole è che il cittadino non ha la possibilità di difesa.
Come Comitato chiediamo e pretendiamo delle risposte subito, l’espletamento gara per l’acquisto degli strumenti si è conclusa il 5.11.21, che è successo dopo?
Vogliamo sapere l’esito e vogliamo sapere a nome dei cittadini quando sarà ripristinata in pieno l’attività del reparto!
Vogliamo anche sapere perché con 86 milioni di euro nessuno acquisto è destinato per l’Ospedale di Locri ma solo il potenziamento di Tac e RM.
Ricordiamo che nel nostro ospedale è ormai da tempo che non si effettuano mammografie in quanto lo strumento non funziona.
Così come presso la Casa della Salute ci sono ambulatori sprovvisti di strumenti con i quali poter effettuare una visita completa. Strumenti promessi ma mai acquistati. Queste risposte i cittadini le pretendono perché la sanità è cosa PUBBLICA.
Comitato “Difendiamo l’Ospedale” Locri
Comitato “Casa della Salute” Siderno
Corsecom