Associazione Sindaci della Locride
Sanità Day: Protesta dei Sindaci della Locride a oltranza
Si è svolta lunedì 15 ottobre, presso la sala del Consiglio Comunale di Siderno, la riunione operativa che ha avuto come obiettivo la preparazione della protesta contro la chiusura dell’ospedale di Locri: il “Sanità day”. La riunione è stata organizzata dall’Associazione dei Sindaci della Locride, presieduta da sindaco Franco Candia, affiancato dai primi cittadini di Locri Giovanni Calabrese e da quello di Bianco Aldo Canturi, con la presenza di altri 12 colleghi e molte associazioni del territorio.
Durante l’incontro, Candia ha letto la piattaforma con le linee guida delle richieste dei sindaci per rivendicare e riprendere in mano la nostra autonomia. Ha, inoltre, spiegato la decisione di attuare una protesta caratterizzata da un presidio permanente davanti all’ospedale: tutti i giorni da sabato 20, dalle ore 9:30 fino alle ore 12:30, che si concluderà solo quando saranno date delle risposte e soprattutto si vedranno delle azioni concrete volte a risolvere definitivamente questa spinosa situazione. Chiunque può partecipare e offrire, con la propria presenza, un importante contributo. Si spera nell’adesione anche dei sindacati.
Gli undici punti principali della piattaforma, individuata dai sindaci, per continuare a lottare in difesa dei diritti dei cittadini e per costruire un futuro sicuro sono i seguenti:
- Costituzione di un’unità strategica per l’ospedale di Locri.
- Un ospedale “spoke”a tutti gli effetti.
- Rispetto della dotazione dei posti letto.
- Adeguamento immediato delle risorse umane, tecnologiche e strumentali di ogni struttura di ricovero.
- Nomina dei primari in tempi brevi e certi.
- Copertura del personale medico e paramedico come da pianta organica.
- Rigida applicazione del piano aziendale.
- Efficientamento del pronto soccorso.
- Ripristino della casa della salute di Siderno.
- Risoluzione delle problematiche legate alla risonanza magnetica.
- Creazione di una rete del 118.
Il sindaco Calabrese ha voluto evidenziare il suo pensiero con queste parole: “Abbiamo fatto tutti i tentativi, attraverso la grande dimostrazione pubblica del 2015; con gli incontri a Roma e per ultimo con quello tenuto a Locri con la presenza di Scura e altri parlamentari. I risultati non si sono visti. Non ci rimane che attuare questo nuovo tentativo, nessuno può dire che siamo rimasti inermi, ci siamo dati da fare, ma hanno orecchie da mercante. Pertanto proviamo con questo sit-in, ognuno è libero di partecipare o meno, noi ci saremo…”.
Tutti gli intervenuti alla riunione hanno assicurato la loro presenza e di avviare un passaparola tra la gente, perché la non partecipazione rappresenterebbe un danno sia per il singolo individuo che per l’intero territorio.
L’ospedale serve a tutti, per questo occorre dimostrare a chi ci ha reso schiavi, in termini di sanità, che siamo pronti a lottare per conquistare i nostri diritti. Questa lotta è soprattutto rivolta a coloro che non hanno i mezzi materiali per curarsi altrove. Perché dobbiamo varcare le soglie di altre province o regioni, se possiamo avere l’ospedale a casa nostra? Cerchiamo di essere protagonisti diretti di questa battaglia, diamo forza a chi, istituzionalmente, si sta impegnando per noi, andiamo a prenderci i nostri diritti sacrosanti e costituzionalmente garantiti!