Arrabbiati e delusi, i giovani calciatori di San Luca, accompagnati da genitori e nonni, si sono riuniti ieri davanti al municipio per protestare contro la chiusura dello stadio comunale “Corrado Alvaro” e dei due campetti in erba sintetica, fondamentali per la loro attività sportiva. Una situazione che va avanti da oltre un mese e che ha costretto circa 120 bambini e ragazzi della scuola calcio “Asd Academy San Luca” a sospendere gli allenamenti, in assenza di alternative praticabili.

La chiusura della struttura è l’effetto di un provvedimento emesso il 25 gennaio dal Gip del Tribunale di Locri, nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge l’ex sindaco Bruno Bartolo, l’assessore Francesco Cosmo e alcuni dirigenti della squadra di Eccellenza. Oltre allo stop ai lavori in corso, il provvedimento ha impedito l’accesso anche ai due campetti dedicati ai più piccoli, lasciando i giovani atleti senza un luogo dove praticare il loro sport.

Una delegazione di genitori, guidata dai responsabili dell’Academy Paolo Pitasi e Giovanni Nirta, è stata ricevuta dal commissario prefettizio Rosario Fusaro, al quale è stato chiesto perché i bambini non possano allenarsi almeno nei campetti in sintetico e perché il Comune non abbia ancora presentato un’istanza di dissequestro per lo stadio. La risposta del commissario è stata chiara: «Siamo consapevoli dell’importanza di questa situazione e stiamo lavorando per risolverla il prima possibile. I due campetti sono stati dissequestrati, ma essendo situati all’interno della struttura principale, ancora sotto sequestro, bisogna capire come garantirne l’accesso».

La preoccupazione dei genitori cresce di giorno in giorno: in un paese dove il calcio rappresenta una delle poche opportunità di aggregazione per i giovani, la mancanza di spazi adeguati rischia di costringerli a giocare in strada, con tutti i pericoli che ne conseguono. Se non si troverà una soluzione in tempi brevi, le famiglie promettono di portare i ragazzi ad allenarsi nelle piazze del paese come segno di protesta.

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