Era stata assunta per assistere una 88enne di San Ferdinando, nel reggino: un contatto di collaboratrice domestica con la possibilità di avere anche una stanza nella stessa abitazione, che avrebbe dovuto tranquillizzare i familiari dell’anziana che quest’ultima avesse qualcuno che potesse occuparsi di lei.

L’amara sorpresa però è che l’assistita, in poco meno di due mesi, si sarebbero trovata, invero, e in diverse occasioni, abbandonata a se stessa, da sola in casa dalla sera fino alla tarda mattinata successiva, senza alcuna preoccupazione per le sue condizioni, impossibilitata com’è a muoversi e finanche senza cibo o acqua.

I familiari dell’anziana, che hanno continuato comunque ad occuparsi della donna, si sono accorti di un repentino peggioramento delle sue condizioni di salute e insospettiti hanno avvisato i carabinieri che per vederci chiaro hanno installato delle telecamere all’interno dell’abitazione, tenendo sotto controllo la situazione e riuscendo alla fine ad avere un quadro completo di cosa stesse accadendo.

Nel corso delle indagini i militari hanno difatti registrato anche degli episodi di violenza fisica ai danni dell’88enne che, per tutto il periodo, ha subito senza alcuna possibilità di reagire.

Da qui la decisione di far scattare le manette per la badante della donna, una 36enne di nazionalità georgiana, che è stata rintracciata e arrestata in provincia di Pordenone, dove nel frattempo era stata assunta regolarmente da un’altra anziana. Ora dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia e abbandono di persona incapace.

L’arresto è stato eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con il supporto in fase esecutiva dei colleghi di Pordenone. Le indagini sono state condotte dai militari della Compagnia di Gioia Tauro sotto il coordinamento della Procura di Palmi, diretta dal procuratore Emanuele Crescenti

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