Nuovo capitolo giudiziario sul tentato omicidio di Cosimo PEZZANO e l’omicidio di Giuseppe MUIA’. La Suprema Corte di Cassazione, I Sezione Penale, con proprio provvedimento emesso in data 30 maggio 2018 ha annullato con rinvio, infatti, la sentenza di condanna all’ergastolo nei confronti di Gianluca RACCO, nato a Siderno (RC) il 2 ottobre 1979, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di San Gimignano, con la quale veniva rigettata la richiesta di revisione della sentenza della Corte di Assise d’Appello di Reggio Calabria.
Racco era ritenuto affiliato alla ‘ndrina Commisso di Siderno, era stato arrestato in Olanda dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Reggio Calabria in collaborazione con la Polizia olandese.
Sulla sua testa pendeva una condanna all’ergastolo per associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, omicidio, tentato omicidio. Nello specifico l’omicidio di Giuseppe Muià, risalente al maggio del 1999, e il tentato omicidio di Cosimo Pezzano, avvenuto nell’ottobre 1997
L’Avv. Cosimo ALBANESE, del Foro di Locri (RC), aveva depositato in favore del proprio assistito, il sig. Gianluca RACCO, tuttora detenuto in espiazione della pena dell’ergastolo, richiesta di revisione della prefata sentenza in data 24 settembre 2013, adducendo quale prova nuova idonea a far sorgere un ragionevole dubbio sull’identificazione del medesimo Gianluca RACCO, ritenuto responsabile dell’omicidio di Giuseppe MUIÀ avvenuto l’8.5.1999 in Siderno, la consulenza fonica del prof. PAOLONI, e chiedendo, altresì, l’espletamento su tale circostanza di apposita perizia fonica d’ufficio.
Il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, con articolato parere del 23.1.2014, aveva in effetti valutato positivamente la richiesta di revisione prodotta dall’Avv. Cosimo ALBANESE, in quanto una perizia può costituire prova nuova “unicamente se basata su nuove acquisizioni scientifiche idonee di per sé a superare i criteri adottati in precedenza e, quindi, suscettibili di fornire sicuramente risultati più adeguati”, al punto che la Corte di Cassazione, con sentenza del 19.9.2014, aveva poi proceduto effettivamente ad annullare l’ordinanza di inammissibilità della richiesta di revisione emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro e rinviato per il giudizio di revisione alla Corte di Appello di Salerno.
Con sentenza n. 86/2017, tuttavia, la Corte di Appello di Salerno in data 25 gennaio 2017 rigettava clamorosamente la suddetta richiesta di revisione, costringendo il difensore di Gianluca RACCO, l’Avv. Cosimo ALBANESE, a proporre apposita impugnazione innanzi alla Suprema Corte di Cassazione.
Grazie all’imponente attività difensiva posta in essere dall’Avv. Cosimo ALBANESE, opportunamente integrata da una impeccabile attività tecnica condotta dai consulenti di parte appositamente nominati, tra i quali spiccava la figura del prestigioso Prof. PAOLONI, anche la Procura Generale presso la Corte di Cassazione chiedeva l’annullamento della sentenza di Salerno, inevitabilmente accordata dalla Suprema Corte di Cassazione con la evocata sentenza del 30 maggio scorso.
“Il nuovo giudizio per la decisione sulla richiesta di revisione della sentenza di condanna alla pena dell’ergastolo a carico del sig. Gianluca RACCO, pertanto, su espresso rinvio della Corte di Cassazione, si svolgerà non più presso la Corte d’Appello di Salerno bensì presso la Corte d’Appello di Napoli, dalla quale certamente ci si attende un giudizio più sereno ed evidentemente favorevole in favore del sig. Gianluca RACCO” fa sapere il legale.

fonte: telemia

Toga di un giudice dentro un’ aula di tribunale.
© Danilo Schiavella