Tanta vergogna.
Ecco lo stato d’animo che proviamo nel leggere lo scandaloso comunicato stampa della maggioranza sulla questione che l’ha vista soccombente dinanzi al TAR.
Vergogna per il protrarsi di un inaccettabile atteggiamento di assoluto scherno nei confronti dei cittadini roccellesi e soprattutto delle famiglie interessate dalla suddetta sentenza.
Vergogna per non aver letto una sola parola di scuse e autocritica proveniente dall’amministrazione, in una delle più censurabili pagine politiche di cui questa si sia resa protagonista.
C’è da supporre che se non fosse stato per il nostro precedente comunicato stampa, gli amministratori non avrebbero sentito il bisogno di intervenire per dare delle spiegazioni a discolpa del loro discutibile atteggiamento.
Ci chiediamo a cosa serva sventolare il proprio impegno nel sociale se poi nel concreto, si rimane indifferenti e superbi difronte a situazioni delicate ed eclatanti come quella in oggetto.
Nonostante l’evidenza di una condotta politicamente e giuridicamente illegittima, la maggioranza, in preda all’isteria e in un perfetto stile votato all’arroganza, sparge a piene mani le solite menzogne e lancia ingiustificate accuse verso l’operato dell’opposizione.
Tralasciando le parte tecnica affrontata mirabilmente in più occasioni dal genitore della bambina, vogliamo riportare alla labile memoria degli amministratori che questi avevano avuto vari incontri con i genitori dei bambini disabili interessati all’assistenza scolastica, anche in sedi istituzionali.
In quelle occasioni si era tentato invano di risolvere in maniera bonaria la vicenda, ricevendo per tutta risposta, un atteggiamento di sorda indifferenza, che ha portato al ricorso al TAR.
E quindi di quale sensibilità stiamo parlando?
Di quella che ha portato l’Amministrazione a negare illegittimamente l’assistenza specialistica, per non creare un precedente nel Comune, con il rischio che tutte le famiglie interessate potessero “pretendere” di vedersi riconosciuti gli stessi diritti???
O la sensibilità con cui essa ha arbitrariamente diminuito il monte ore, venendo duramente bacchettata dal TAR?
O forse stiamo parlando della sensibilità che ha impedito all’Amministrazione, che pure operava nel pieno esercizio della funzione pubblica, di verificare per tempo debito la mancanza dei certificati e di chiederne una doverosa integrazione?
Conoscendo bene il modo di fare degli amministratori non abbiamo speranze di una leale ammissione di colpa e di una consequenziale richiesta di scuse alle famiglie interessate; tuttavia restiamo in attesa di conoscere l’esito dell’indagine interna che l’amministrazione ha dichiarato di aver avviato, per capire come sia possibile che atti di fondamentale importanza, come certificati medici ASP, possano smarrirsi tra i meandri degli uffici comunali.
A tal proposito, qualora fosse vero che sia stato avviato un procedimento di indagine interna, chiediamo di essere tenuti al corrente di ogni informazione utile a capire di chi sia la responsabilità di una così grave inadempienza.
Registriamo con amarezza che l’ormai usuale metodologia che gli amministratori utilizzano nella dialettica politica per coprire i propri fallimenti sia l’utilizzo della menzogna, come quella scritta a suggello del loro vergognoso comunicato stampa, secondo cui, delle nostre proposte di istituire un fondo di solidarietà per l’assistenza scolastica ai disabili, non vi è alcuna traccia agli atti del Comune.
Ecco la madre di tutte le falsità, emblema dello stile di questa amministrazione!
Falsità puntualmente smentita, per citarne una, dalla deliberazione n. 19 di consiglio comunale del 21.04.17, di cui qui riportiamo uno stralcio, e precisamente la pag. 10, ma che invitiamo a leggere integralmente al sito:
Crediamo che la nostra proposta non sarebbe passata inosservata ai componenti della maggioranza se invece che dedicarsi ai propri comodi durante i consigli comunali, decidessero di dimostrare attenzione e coinvolgimento per un momento fondamentale della vita politica del nostro paese.
I consiglieri Riitano, Melcore, Chiefari.
fonte: telemia