Si è svolto a Roccella Ionica il ciclo seminariale “Go Beyond”, un’iniziativa di alta formazione dedicata ai giovani sindacalisti, organizzata dalla UIL in collaborazione con il progetto “Zero Morti sul Lavoro”. L’evento ha avuto l’obiettivo di promuovere il dibattito e la formazione su tematiche cruciali del mondo del lavoro, con un focus particolare sulla lotta al precariato e sulle opportunità per i giovani lavoratori.

Uno dei momenti centrali dell’iniziativa è stato il tavolo tematico intitolato “Fare lavoro, dare voce ai giovani per uscire dal precariato”, ospitato nella suggestiva cornice della Chiesa Matrice del Castello Carafa. In questo contesto, esperti del settore hanno discusso dell’importanza di creare nuove opportunità lavorative per le giovani generazioni, affrontando anche il problema della precarietà. Tra i relatori, il professor Domenico Marino, docente di Politica Economica presso l’Università di Reggio Calabria, ha evidenziato come la Calabria, una delle regioni con il più alto tasso di disoccupazione e precarietà d’Europa, soffra per l’assenza di politiche industriali adeguate. «Senza politiche industriali che accompagnino le politiche per il lavoro, il fallimento è garantito. Avremo disoccupati altamente specializzati ma senza imprese dove lavorare», ha dichiarato.

Anche il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Reggio Calabria, Francesco Foti, ha sottolineato l’importanza di accrescere la consapevolezza sui rischi legati al lavoro precario. «La precarietà influisce negativamente sulla percezione del rischio e sulla cultura della sicurezza. I professionisti possono fare molto per trasferire conoscenze ed esperienze ai giovani, migliorando la cultura del rischio a livello sociale», ha affermato.

L’ex assessore regionale al Lavoro, Federica Roccisano, ha partecipato all’incontro in qualità di economista, rimarcando come la fuga dei giovani dalle regioni del Sud rappresenti una perdita gravissima per il tessuto sociale ed economico. «Viviamo in un Paese fondato sul lavoro, ma dove ancora troppe persone sono precarie o lavoratori fantasma. La migrazione giovanile di qualità, che ha visto 990.000 giovani lasciare l’Italia negli ultimi dieci anni, sta erodendo le fondamenta del futuro sviluppo del Mezzogiorno», ha spiegato.

L’evento si è concluso con l’intervento del segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, originario della Locride, che ha ribadito la necessità di creare una cultura del lavoro dignitoso e di attrarre investimenti. «Non possiamo creare lavoro solo con incentivi o decreti. Serve un modello di sviluppo che porti investimenti concreti in questi territori», ha sottolineato Bombardieri.

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto e formazione per i giovani sindacalisti, con uno sguardo al futuro del lavoro e del sindacalismo in Italia.

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