Tre commedie: ‘A ruga vecchja (Ciopa),’U zíu d’America e ‘A casa sutta all’ortu. Finalmente gli amanti del teatro in vernacolo calabrese potranno sfogliare le brillanti opere di Pino Crella, scritte di suo pugno e ognuna delle quali ispirata ad un dramma sociale. E’ stato ufficialmente presentato ieri, infatti, l’atteso libro del presidente e direttore artistico dell’Associazione teatrale Roccella Ionica “Il teatro di Pino Carella. Storie d’altri tempi”. Poco meno di 200 pagine che vantano la prefazione di Giovanni Pittari e la postfazione di Mario Nirta. L’opera rappresenta una sorta di viaggio tra le più autentiche realtà della tradizione popolare calabrese, problemi, intrecci e personaggi che portano sul palcoscenico momenti di vita vera, tutte approdano allo stesso porto: la riflessione. Scritti che traggono un forte spunto dal celebre programma televisivo “Radici” da lui stesso ideato e curato e con il quale racconta la grandezza dei suoi protagonisti. “A ruga vecchia” è la prima, ambientata negli anni del dopoguerra in Calabria, incentrata su una donna che ha subito violenza carnale in età giovanile. “A casa sutta all’ortu”, che gravita intorno ad una storia di disabilità. Infine “U ziu d’America”, incentrata sull’emigrazione e sulla tenera storia di amore tra anziani. La scelta del dialetto, dice Pino Carella, è fortemente voluta. E’ per mezzo del dialetto, infatti, che i problemi divengono più intensi e più reali, e le battute più colorite”. Ieri nel corso della presentazione, ospitata dall’ex convento dei minimi di Roccella Jonica con il patrocinio del Comune e TeleMia e moderata dal giornalista Antonio Tassone, non sono mancanti interventi musicali ad opera di Romano Scarfone, Mimmo Cavallaro e i Quartaumentata che si sono esibiti interpretando magistralmente canzoni inedite del volto noto di TeleMia. La gente, compiaciuta, a fine spettacolo sorride, mostra apprezzamento, e ringrazia. Il segreto di tanto successo? il fatto che dopo aver assistito alle sue commedie, probabilmente, le persone si sentono meno sole. Una sensazione che si rinnova leggendo il libro edito da Arti Grafiche Edizioni. E se come dice Carella: “l’applauso finale è la nostra più grande soddisfazione”, siamo certi che leggendo “Il teatro di Pino Carella. Storie d’altri tempi” la stessa emozione non mancherà di stupirvi.

ALESSANDRA BEVILACQUA

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