La migrazione di donne e uomini verso terre che garantiscano loro la sopravvivenza è un fenomeno evidentemente inarrestabile.
Fino a che la scelta è: migrare o morire.
L’Europa è per loro la terra più vicina dove sperare di vivere. Ed è per questo che è la meta delle migrazioni di questo nostro tempo.
Per raggiungere l’Europa i migranti percorrono tre distinte rotte: via terra dai Balcani, via mare da est e via mare dal mediterraneo centrale. L’Italia è la naturale destinazione della rotta del mediterraneo centrale, la seconda più battuta dopo quella balcanica. E lo sarà anche quando (cosa che non succederà mai) non ci saranno navi di ONG davanti le nostre coste.
Giusto, dira’ qualcuno. Ma non è giusto che l’Italia sia lasciata da sola nella gestione dei migranti.
Nel 2021 in Italia sono sbarcati 67.040 migranti e di questi 53.610 hanno presentato domanda di asilo. Nello stesso anno le domande di asilo presentate in Francia sono state 120.685 e in Germania 190.545. Significa che i soli richiedenti asilo in Francia sono pari a quasi il doppio dei migranti sbarcati in Italia e in Germania sono poco meno del triplo. Considerando il rapporto tra popolazione e richiedenti asilo siamo al quindicesimo posto in Europa. Nel 2021 dalla rotta via terra sono entrati in Europa circa 106.000 migranti, una volta e mezzo quelli sbarcati in Italia.
Dunque c’è qui, in Italia una emergenza migranti? Siamo soli a gestire il fenomeno?
O forse la verità è che questo fenomeno lo gestiamo male, e che forse è ora di riformare profondamente norme e processi totalmente inadeguati?
Possibilmente senza ricercare provvedimenti bandiera.
Da ammainare dopo poche settimane.
Vittorio Zito fb