Nella sua risposta/non risposta del 3 gennaio u.s. alle legittime istanze del Presidente del MIdJ, Sig.ra Ada Montellanico, finalizzate ad individuare una soluzione all’annosa quanto spiacevole vicenda del quadro debitorio legato al Festival Jazz di Roccella Jonica, vedendomi nuovamente “tirata in ballo” (nonostante non abbia io contratto nè dato causa ad alcun debito con musicisti, lavoratori, maestranze, strutture ricettive ecc.), intendo in questa sede rivendicare il diritto della minoranza di esperire ogni iniziativa che possa contribuire a far emergere il problema in tutta la sua gravità e tentare di offrire qualche proposta per risolverlo nel modo più soddisfacente e giusto possibile per coloro che rappresentano i veri soggetti danneggiati dalla vicenda, che non sono nè la maggioranza di governo, nè la minoranza, bensì coloro che hanno prestato la loro opera artistica, professionale e lavorativa “fidandosi” delle promesse e dei contratti sottoscritti dagli organizzatori della manifestazione.
Singolare che Lei oggi prenda le distanze da una situazione che, a suo dire, non lo riguarderebbe minimamente, considerato
che tale manifestazione ha sempre visto il coinvolgimento dello stesso Comune di Roccella Jonica come “Ente Patrocinatore” mediante un’elargizione di contributi pubblici senza precedenti.
Per quanto mi riguarda, l’iniziativa che ho portato avanti, né segreta né illegittima, tantomeno speculativa, era infatti finalizzata unicamente a sopperire ad una macroscopica sottovalutazione del problema da parte della maggioranza da Lei rappresentata.
A fronte di numerosi artisti (e non solo) che hanno dichiarato di non essere stati pagati dagli organizzatori della manifestazione, da consigliere di minoranza ho ritenuto e ritengo doveroso approfondire la questione e cercare soluzioni alternative all’assordante silenzio della maggioranza. Nel contesto, appare davvero risibile e gratuita l’esibizione a mò di prova di una mia email privata, scambiata con un gruppo di artisti, additata come testimonianza di chissà quali complotti e manovre segrete.
Sarebbe stato invece opportuno, anziché imbastire una puerile operazione di intelligence con i suoi collaboratori, che fosse definitivamente chiarito il motivo degli anticipi di cassa e delle laute sponsorizzazioni (queste ultime fino al 2016) elargite impunemente a più riprese agli organizzatori di una manifestazione, che già da diversi anni non provvedevano integralmente al pagamento delle dovute spettanze di artisti, maestranze e quant’altro.
Ci si chiede piuttosto se il Comune, visto il suo longevo patrocinio organizzativo e finanziario al festival, si sia mai preoccupato di verificare la situazione finanziaria e contabile nella quale si trovavano ormai da tempo le varie associazioni e/o fondazioni facenti capo agli organizzatori del festival al momento in cui queste chiedevano e ottenevano dal Comune di Roccella Ionica i vari contributi.
È troppo facile oggi prendere le distanze dai debiti del Jazz dimenticandosi che tali debiti appaiono non giustificati, nè giustificabili, soprattutto in considerazione degli ingentissimi contributi pubblici di cui è stata da sempre beneficiaria la manifestazione.
Sul piano della responsabilità politica non si può fare a meno di rilevare come vi sia in parte una sostanziale identità tra alcuni componenti delle associazioni ed enti organizzatori del festival ed alcuni componenti della maggioranza di governo della nostra cittadina.
Non si comprende, dunque, da chi o da cosa Lei stia oggi prendendo le distanze, visto il rapporto politico e fiduciario che si intreccia con legami familiari e si protrae da anni con gli organizzatori della manifestazione fin dall’epoca in cui i debiti si sono generati.
E’ molto comodo, ne convengo, dichiararsi all’occorrenza fieri ereditieri della capacità politica di qualcuno, ma questo mal si concilia con la presa di distanza e/o con le dichiarazioni di assoluta estraneità rispetto alle vicende suddette che Lei oggi, tardivamente, si sta “affannando” a manifestare.
Vanessa Riitano