Non ci stancheremo mai di evidenziare le potenzialità che la struttura portuale roccellese esprime, ora ancor di più con il nuovo slancio che il giovane amministratore della società concessionaria Giorgio Sotira ha imposto. Una stagione estiva che si prospetta, prenotazioni alla mano, eccellente, anche tenendo conto che si stanno prenotando ora posti barca per settembre-ottobre. Parliamo di imbarcazioni di lusso, spesso in affitto a grossi imprenditori o personaggi famosi, che con tanto di equipaggio, scelgono il porto di Roccella e la locride, come punto di sosta e di soggiorno per le loro lunghe vacanze. Ma con questa eccezionale realtà stride il comportamento del fruitore di prossimità che, con molta noncuranza, continua ad usare la struttura portuale e le zone limitrofe come discarica a cielo aperto. Le foto di immondizia in genere, di bottiglie di plastica, di buste ed avanzi di una giornata passata dietro la canna da pesca fanno da cornice negativa a tutto quello che invece si progetta per il futuro della struttura portuale.   Allora non si può essere legittimati a criticare un disservizio e poi al contempo essere causa o concausa di un altro disservizio.  Gli ospiti di lusso e non solo, apprezzano la nostra accoglienza, decidono di conoscere il meglio che il territorio offre in termini di enogastronomia, bellezze architettoniche e folklore, ma non gradiscono vedere scene di deturpamento ambientale, che oltre a danneggiarci, ci fanno perdere una reputazione costruita con molti sacrifici ed ancora non tanto credibile. Una cosa è certa, con la prossima istallazione delle video-trappole, i colpevoli pagheranno il dovuto per le loro violazioni. Ma rimane comunque un problema di fondo, perché non si rispetta quello che è pubblico come se fosse di tutti? Probabilmente perché lo si considera erroneamente di nessuno!

GIUSEPPE MAZZAFERRO

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