Stamani all’Ospedale Civile di Locri è venuto a  mancare il nostro affezionatissimo Vincenzo Scali, il nonno di tutti i roccellesi, che il 15 aprile scorso aveva compiuto 106 anni.

Nonno Vincenzo l’8 maggio scorso aveva subito una caduta mentre rincasava. Soccorso dai sanitari del 118, prima è stato visitato all’ospedale Civile di Locri e poi trasportato all’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo dove, mercoledi 11 maggio, è stato operato al femore.

La notizia della buona riuscita dell’operazione per mezzo dello staff del primario di ortopedia del nosocomio di Melito, dott. Guido Zavettieri,  ha fatto il giro di tutta la stampa nazionale; per nonno Vincenzo erano arrivati gli auguri di pronta guarigione anche dal sito Supercentenari d’Italia.

Rientrato a Roccella Jonica con l’intento di intraprendere il percorso di fisioterapia riabilitativa, sabato scorso nonno Vincenzo ha avuto un cedimento ed è stato ricoverato presso l’Ospedale Civile di Locri.

Nonostante lo spirito battagliero e la fiducia  di superare anche questo ostacolo, sempre foriero di buoni consigli per tutti coloro  che anche in questo periodo gli sono stati vicini, le sue condizioni purtroppo sono andate peggiorando e stamattina il suo cuore ha cessato di battere.

Vincenzo Scali, conosciuto da tutti come “Mastru Vicenzu”, nella vita lavorativa è stato fra i più eccellenti muratori non solo di Roccella ma di tutta la Calabria. I suoi lavori erano dei capolavori.

Era  un passo superiore da tutti gli altri suoi colleghi come ingegno, ed instancabile come mole di lavoro che svolgeva in prima persona, il tutto a dei costi molto contenuti.

Non c’è stato mai in tutta la sua vita lavorativa una persona o una famiglia che si sia mai lamentata per un suo lavoro, anzi è stato sempre stimato ed elogiato da tutti.

In questi ultimi anni  nonno Vincenzo era diventato il simbolo per saggezza, vitalità e soprattutto  per spirito propositivo e ottimistico che sprigionava e trasmetteva a tutte le persone che incontrava, sia a Roccella Jonica ma anche nei paesi limitrofi, visto che era solito viaggiare molto con il treno intraprendendo dialoghi e discorsi  con tutti.

Le feste di compleanno pubbliche che i commercianti gli hanno dedicato dai suoi 101 fino ai 105 anni, sono state  un inno alla vita e dei momenti di grandissima aggregazione per le associazioni, scuole e cittadini di Roccella e non solo. Ogni festa di compleanno diventava anche una lode all’amore, visto che non perdeva occasione di recitare, davanti a tutti, la dolcissima e toccante poesia di fidanzamento dedicata alla sua cara moglie Isabella.

Abbracciamo forte il figlio Salvatore, la figlia  Isabella e tutti i nipoti e pronipoti che gli sono stati vicini sempre con grande amore.

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