Dalle 21.00 di ieri sera come sapete Roccella è in zona arancione.
Per chi ha il super green pass cambia poco, mentre molto cambia per chi vaccinato non è.
Siamo in zona arancione con 118 casi attivi su 6244 abitanti, un dato perfettamente in linea con il dato della provincia (2%) e di molto minore del dato regionale (6,86%),
Lo siamo nonostante una buona adesione della popolazione ai vaccini (il 72% della popolazione è vaccinata). Lo siamo perché la scorsa settimana sono stati registrati 97 casi, 64 dei quali durante il test drive in del 3 gennaio, che ha raccolto in una unica soluzione le segnalazioni di positività di una intera settimana precedente. E che ha fatto schizzare alle stelle l’aumento settimanale dei casi, l’indice su cui si basa la classificazione in zona arancione. Essere in zona arancione in questo scenario ci deve spingere innanzitutto ad accelerare sui vaccini e a continuare a tenere comportamenti improntati alla prudenza. Ma siamo anche chiamati a leggere quanto accaduto e comprendere quanto è pesato l’aver conteggiato in un solo giorno casi che sono nati e si sono sviluppati in settimane precedenti e che non è stato possibile censire nei tempi richiesti.
Avevamo chiaramente detto che la normativa vigente consente ai Sindaci ed ai Governatori di disporre l’attivazione della didattica a distanza a condizione che il territorio sia in zona arancione o rossa e che ci siano circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus nella popolazione scolastica. E quanto è successo in Campania inizia a darci ragione.
Non possiamo ovviamente non considerare questo nuovo scenario in relazione alla nostra ferma decisione di difendere il sacrosanto diritto dei nostri bambini e ragazzi di riprendere a frequentare la scuola in presenza. Per questo abbiamo deciso, assumendo una ordinanza che in questo scenario è possibile, di verificare, in un paio di giorni, se in relazione ai dati degli attualmente positivi, ai casi a conoscenza dei dirigenti scolastici e a quelli sospetti segnalati dai medici di base, vi è un potenziale rischio di diffusione del virus tra la popolazione scolastica.
Ci servono un paio di giorni e contiamo di chiudere questa analisi entro venerdì e quindi di riprendere le lezioni il prossimo lunedì.
Voglio scusarmi per questo disagio con le tante mamme e i tanti papà (che rappresentano la stragrande maggioranza di genitori degli alunni delle nostre scuole) che hanno compreso la nostra posizione di pieno rispetto delle finalità delle attuali norme che tutelano la didattica in presenza. E soprattutto con quei genitori lavoratori che avranno difficoltà a gestire questi pochi giorni di disagio per l’impossibilità a frequentare la scuola da parte dei propri figli. Voglio scusarmi, e di questo mi assumo tutta la vergona collettiva che dobbiamo provare, con quei bambini e ragazzi che per ragioni diverse e che non mi pare il caso di elencare, avranno difficoltà a seguire le lezioni in DaD. Tenere aperte le scuole è un dovere innanzitutto nei loro confronti.
Ringrazio i tanti genitori che mi hanno contattato per esprimermi sincera preoccupazione e che mi hanno manifestato chiaramente il loro dissenso. E con i quali ho parlato cercando di tranquillizzarli, e spero di esserci in parte riuscito.
Ancora un ringraziamento lo devo a chi sta condividendo con me l’onere e l’onore di rappresentare la nostra comunità, e che mi ha supportato in modo straordinariemente unitario in queste difficili scelte
Infine una piccola preghiera. A te che hai approfittato del mio precedente post per sfogare la tua rabbia contro di me (cosa che, essendo io notoriamente citrolo, poco mi importa, come si dovrebbe aver capito da un pezzo) e contro chi ha cercato di rappresentare la propria adesione alle nostre scelte (cosa che invece ritengo miserevole). A te, mamma no vax preoccupata per il virus e che non volendo vaccinare i tuoi figli con un siero sperimentale (mentre noi cretini ce lo siamo fatti iniettare) pretendi che tutti stiano a casa perché così il virus non circola. A te, noto virologo locale esperto, che disserti sui reali numeri di Roccella che né noi, né l’ASP, ne la Regione, ne il Ministero della Salute, ne l’AIFA, ma solo tu conosci.
Ecco, a tutti voi.
Commentate, dissentite, criticate aspramente,
Ma se vi è possibile, fatelo con educazione, da signori e da signore.
Se no, per cortesia, lasciateci perdere,