Elisa era la migliore amica di mia sorella. Per questo la conoscevo da sempre.
Elisa aveva molte virtù, ma per me ne possedeva una in particolare. Una virtù molto rara.
La sua vita, il suo trasmettere conoscenza, il suo impegno sociale, tutto il suo essere e’ stato guidato dalla pratica costante della onestà intellettuale.
Essere materialmente onesti è semplice, perché l’onestà materiale è codificata e le sue devianze hanno una punizione.
Essere intellettualmente onesti è difficile, faticoso, chiede disponibilità all’ascolto, capacità di autocritica, fermezza nel difendere le proprie convinzioni, apertura ad altri punti di vista, capacità di giudizio obiettivo. L’onesta’ intellettuale non è codificata, appartiene alla coscienza individuale. E le devianze sono tollerate, anzi sono spesso la regola.
E quando va via una persona come Elisa la sensazione comune è che si sia tutti più poveri.
Da ieri abbiamo perso il suo fiore, quel sorriso che tutti abbiamo in mente e che non vedremo più. I semi che ha piantato nel suo percorso pero’ rimarranno per sempre qui, nella sua scuola, tra i suoi alunni, tra i suoi amici.
Coltivare quei semi è il compito che abbiamo oggi. Perché da lì possano germogliare donne e uomini disposti ad essere intellettualmente onesti, donne e uomini capaci di fecondare con valori positivi la nostra società.
Donne e uomini come Elisa.
Vittorio Zito fb