R. e P.
Oggi 27 gennaio 2024, per me, è una data triste e storica perchè ricorda il quindicesimo anno dalla prematura scomparsa del Grande Cantautore calabrese Mino Reitano, passato ad altra vita ad Agrate Brianza, il 27 gennaio del 2009. Una giornata contornata di tristezza che mi porta alla mente la sincera amicizia che mi aveva legato alla famiglia di papà Rocco sin dai primi anni ’60 quando la famiglia Reitano si era trasferita da Fiumara di Muro a Reggio Calabria nelle ultime palazzine destinate ai ferrovieri di Via Santa Caterina. Abitavo a Melito di Porto Salvo, città dov’ero nato e siccome i fratelli Reitano frequentavano il conservatorio e anch’io studiavo musica, andavo a trovarli. Franco aveva da poco fondato l’orchestra: “Fata Morgana” che era composta da tutti i fratelli.
La sorella Gianna faceva la cantante ma, purtroppo, a 21 anni, è passata ad altra vita nel 1958 lasciando nello sgomento tutta la famiglia. Mino che faceva il macchiettista, dal momento in cui è venuta a mancare la sorella Gianna, aveva iniziato a cantare oltre a suonare la tromba e il violino studiando al Conservatorio Francesco Cilea assieme ai fratelli che erano cinque: Franco, Vincenzo (detto Gegè) Antonio, Gianna e Mino. In pochi anni, l’orchestra “Fata Morgana”, facendosi apprezzare per il suo speciale sound, ha raggiunto il successo, nel senso che era sempre impegnata a tutti gli eventi importanti che si svolgevano in Calabria e, soprattutto, era chiamata ad esibirsi nei matrimoni. Negli anni a seguire, come è noto a tutti, Mino aveva deciso di andare a cercare fortuna all’estero, in Germania, e poi ha chiamato i suoi fratelli che lo avevano raggiunto. Ritornato in Italia, è iniziata la vera carriera di Mino alle cui spalle, Franco era il factotum che, da grande musicista, aveva mosso le fila fino a quando Mino non ha guadagnato il successo con: “Avevo un cuore che ti amava tanto”.
Proprio in quegli anni (1972) Franco Reitano mi aveva invitato ad Agrate Brianza, città in cui la famiglia Reitano aveva creato un villaggio, per farmi sottoscrivere un contratto di esclusiva con la: FRE.MUS. (Fratelli Reitano Edizioni Musicali, il cui presidente era Gegè) per sei anni ed io, per quel periodo, potevo scrivere solo le musiche per la loro Casa discografica. Fu così che Mino ha cantato e portato al successo 4 mie composizioni, edite dalla Durium International e arrangiate dal M* Pinuccio Pirazzoli: “Tornar bambino”, “Luci bianche, luci blu”, “Un attimo, un’eternità” che ha fatto parte dell’LP: “Dedicato a Frank” e lo stesso Frank Sinatra, dopo aver ascoltato tutte le 10 canzoni che ne facevano parte, aveva dichiarato a Mino e Gegè che la canzone più bella dell’album a lui dedicato era: “Un attimo, un’eternità”, la canzone della quale avevo scritto la musica, dichiarazione fatta da: “La Voce” che mi ha dato grandi soddisfazioni. Quarta canzone cantata da Mino è stata: “Palumbeddi calabrisi”, unico LP che aveva inciso in dialetto calabrese che si chiama: “Omaggio alla mia terra”. Questa è storia vera che conoscono tutti i fan del cantante di Fiumara. Quando Mino ci ha lasciati, ero editore e direttore di: “RegginAlè” e avevo dedicato a Mino un intero magazine di 40 pagine che è stato distribuito, in omaggio, allo stadio Granillo, con una tiratura di 20.000 copie. Ho dedicato a Mino diversi articoli e molte copertine di “RegginAlè”, una speciale, quando al Granillo ha giocato la Nazionale Cantanti di cui Mino faceva parte. Dopo la scomparsa di Mino, sulle ali del successo che aveva ottenuto e conquistato interpretando canzoni che avevano riscontrato il successo di migliaia di fan, il fratello Gegè aveva iniziato a dedicargli un Memorial. Il primo e poi tanti altri successivi, tutti realizzati al Teatro: “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. Gegè diceva sempre che Mino gli aveva salvato la vita e che quindi aveva trovato il modo come ricordarlo organizzando, tutti i giorni 27 dei mesi di gennaio a venire, i Memorial che sono stati un vero e proprio successo di pubblico, come per dire che Mino non è stato mai dimenticato per la sua innata bontá d’animo, oltre che per la sua melodiosa ed unica voce. Il 12.7.2012, anche Franco aveva abbandonato questa vita terrena per un male incurabile lasciando nello sconforto la famiglia ma regalando una grande eredità musicale per tutte le canzoni che aveva scritto. “La vita è così”, è stato il titolo che Gegè aveva voluto dare ai Memorial come per dire: quando arriva l’ora per ognuno di noi non c’è proprio niente da fare. Al cantante di Fiumara sono state intestate molte piazze, teatri, un mezzobusto a Reggio Calabria e in varie parti della Calabria ma anche in Sicilia. A Fiumara di Muro, piccolo centro che gli aveva regalato i natali nel reggino, è stata dedicata una piazza, ma anche un Museo, precisamente, il 24 settembre del 2022, del quale pubblico alcune immagini cui erano presenti le figlie di Mino, il sottoscritto, Tonino Russo e Pino Bernorio come appare in una foto di gruppo. Tonino Russo, molto amico sia di Mino che di Gegè, si era interessato a far intestare una Piazza nella sua cittadina di San Marco Argentano e il sindaco, Dottoressa Virginia Mariotti, ha promosso l’iniziativa tant’è che il 6 agosto 2018 è stata organizzata una serata in onore del Grande Cantante calabrese per inaugurare la Piazza a lui intestata. Tra gli altri musicisti, mi ero esibito con il trio composto da me alla fisarmonica, da Michele Rattà alla chitarra e da Omar Mrad alle percussioni. Purtroppo, il 27 gennaio 2023, ci ha lasciati anche Gegè che, oltre ad aver pubblicato tre libri sulla sua famiglia ed, in particolare, sul suo adorato fratello Mino, avrebbe voluto presenziare al 15* Memorial che si svolgerà stasera a Palmi. Gegè mi aveva scritto una dedica di suo pugno nel terzo libro del quale pubblico la copertina creata dalla Media&Books diretta da Santo Strati, direttore di: “Calabria.Live”, nella quale si legge: “Al mio caro fratello Angelo dedico con umiltà alla sua professionalità questo mio libro che ho dedicato a nostro fratello Mino con affetto. Gegè”. Con questa dedica, è palese che io per la famiglia Reitano ero stato considerato come un figlio sia da parte di papà Rocco che dei figli: Franco, Gegè, Antonio e Mino. Purtroppo l’11 gennaio 2024, ci ha lasciati anche l’ultimo dei fratelli: Antonio, sassofonista e grande tecnico del suono. Ora Giovanna, Mino, Franco, Gegè ed Antonio, formeranno una grande orchestra in Paradiso e suoneranno per gli Angeli. Fratelli miei, avete lasciato un segno indelebile, un fiume di note melodiose che resteranno, per sempre, nei nostri, .
Riposate in pace.
Angelo Laganà