Sempre più determinata la mobilitazione delle associazioni e dei comitati, in difesa dell’unica modalità di trasporto alternativa a quella stradale.  Infatti, il livello di impegno da parte degli organizzatori, ripagato da una partecipazione sempre più massiccia e fattiva dell’opinione pubblica, ha ormai raggiunto risultati che non passano più inosservati.
L’iniziativa, svoltasi nel pomeriggio del 23 aprile presso il Dopolavoro Ferroviario di Roccella Jonica, è riuscita a catturare l’attenzione di una massiccia ed eterogenea platea di cittadini, amministratori, autorità varie ed organi di informazione, tanto da richiedere una nutrita presenza di forze dell’ordine, forse preoccupate da una partecipazione certamente inusuale per questo argomento.
Particolarmente alta, più che nelle occasioni precedenti, è stata inoltre l’attenzione prestata da tutti i presenti agli argomenti esposti dai relatori nei minimi dettagli e con estrema competenza tecnica.

Ovviamente, l’accento più forte è stato posto sulla questione relativa al piano di “right sizing” (letteralmente “aggiustamento di taglia”, eufemismo per ridimensionamento!) di RFI, che sta gradualmente portando alla trasformazione in fermata di almeno dieci stazioni della linea Jonica. Tecnicamente, la trasformazione consiste nel bloccaggio dei binari di incrocio (preludio della successiva totale eliminazione, come è già avvenuto a Marina di S.Lorenzo), con conseguente drastica riduzione della capacità e flessibilità di traffico della linea ferroviaria.

Questa situazione sta già provocando gravi disagi all’utenza pendolare, alla quale viene preclusa la possibilità di usufruire di servizi con orari consoni alle esigenze lavorative e di studio, come specificato dai rappresentanti dell’Associazione Pendolari Jonici, Titti Mauro ed Angelo Rossino.
L’intervento dell’ordinario di Trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabia, Domenico Gattuso, – che ha più volte innescato fragorosi applausi da parte del pubblico -, come sempre è stato accompagnato da esaustive e dettagliatissime (ma pur sempre comprensibili) diapositive sugli innegabili vantaggi del vettore ferroviario, ed in generale di un sistema di trasporti integrato, nelle medie e brevi distanze. Ovviamente, non è mancato il riferimento alle attuali criticità del trasporto pubblico e delle relative infrastrutture in Calabria, -in particolare sul versante Jonico-, ed alla discrepanza che si rileva negli investimenti pubblici, inerenti a quest’ultime, tra le diverse regioni italiane.
Altrettanto dettagliata, successivamente, l’esposizione di Roberto Galati, Presidente dell’Ass.ne Ferrovie in Calabria, che ha sottolineato le difficoltà rilevate nello stilare proposte di rimodulazione degli orari dei treni Regionali, per andare maggiormente incontro alle necessità dell’utenza,  proprio a causa del programma di right sizing di RFI sopra descritto. Un accenno non è mancato neanche alla paradossale situazione della ferrovia Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, che almeno sulla carta dovrebbe essere una delle più importanti linee di comunicazione in Calabria.
Estremamente veemente, provocatorio e di notevole impatto sul pubblico, l’intervento conclusivo di Sergio Grasso, sempre per Ass.ne Ferrovie in Calabria, che ha posto l’accento sulla modalità subdola, quasi offensiva, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, di ridurre l’operatività dei binari jonici, tramite ganasce fermascambio.  Grasso quindi, giocando sulla quasi contemporanea ricorrenza  del 25 aprile, ha invocato con tono accorato la “liberazione” dei binari jonici dalle odiose ed umilianti gogne/ganasce fermascambi.
Hanno dato il proprio contributo con i loro interventi, anche Teresa Liguori, vice-presidente nazionale di Italia Nostra, Spartaco Capogreco, docente di storia all’UNICAL, ed il sindaco Certomà di Roccella Jonica.

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