«Abbiamo appreso con vivo stupore che le primarie per l’elezione del nuovo segretario nazionale del Pd a Roccella Ionica si stanno svolgendo nella sala del Consiglio comunale. Queste manifestazioni si sono tradizionalmente svolte sempre nelle proprie sezioni territoriali o in luoghi aperti al pubblico come piazze, vie, slarghi ecc. in quanto sono atti con i quali un partito, che altro non è che un’associazione tra privati, seleziona la sua classe dirigente. Non ci risulta che a Firenze, che pur è governata da un sindaco Pd, le primarie si svolgano a Palazzo Vecchio, ne tanto meno che a Bologna, città storicamente governata dalla sinistra, le primarie del Pd si svolgano a Palazzo D’Accursio». È quanto afferma Claudio Belcastro, commissario di Fratelli d’Italia di Roccella Ionica.

«E allora sorge spontanea la domanda – continua – perché a Roccella Ionica si è scelto di utilizzare la sala del Consiglio comunale, sede istituzionale del civico consesso come luogo per lo svolgimento di un procedimento interno del Partito Democratico? L’unica risposta che ci sovviene è quella che il sindaco, avendo recentissimamente aderito al Partito democratico ed essendo candidato alla elezione dell’assemblea nazionale di quel partito, voglia accreditare, con una evidente operazione di mistificazione della realtà, la natura di amministrazione comunale del Pd della amministrazione comunale di Roccella Ionica, cosa che, come è notorio a tutti i cittadini, tale non è. Questa scelta rappresenta una chiara manifestazione di uso improprio delle istituzioni con finalità private e personalistiche che svilisce oltre che le istituzioni comunali anche lo stesso procedimento delle primarie.

E’ sicuramente giusto che la sala del Consiglio comunale possa venire utilizzata per lo svolgimento di convegni e dibattiti sulle problematiche di interesse collettivo da partiti ed associazioni ma non è certamente corretto il suo utilizzo per lo svolgimento di attività interne dei partiti, qualsiasi essi siano. Attività per le quali nella città di Roccella Ionica non mancano certamente altre possibili sedi sia di natura pubblica che privata. Siamo certi che se il sindaco non avesse aderito al Pd non avrebbe mai autorizzato l’utilizzazione della sala del Consiglio comunale per lo svolgimento delle primarie. Non possiamo, quindi, che stigmatizzare con forza la condotta del sindaco che, ancora una volta, con il suo comportamento ha dimostrato di avere una concezione privatistica delle strutture pubbliche».

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