Il Castello Carafa di Roccella Jonica ha ospitato il convegno dal titolo “Fare Turismo in Calabria, tracce per un modello”, organizzato da Confindustria Reggio Calabria in collaborazione con Federturismo, Unindustria Calabria, Comune di Roccella, dipartimento DIIES Università “Mediterranea”, Jonica Holidays e ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Locri. Un evento fortemente voluto dall’associazione degli Industriali reggini e dal presidente, Giuseppe Nucera, quale momento di confronto e proposta sul Turismo in Calabria e, in particolare, nel litorale jonico reggino. Il convegno, inoltre, ha segnato l’avvio di un percorso condiviso fra tutti gli attori del comparto turistico e ricettivo, finalizzato alla creazione di un modello di policy turistica pluriennale e di un piano di azioni mirate per attrarre capitali ed investimenti. I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali di Giuseppe Certomà, sindaco di Roccella Jonica, Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace e Rosario Branda, direttore Unindustria Calabria. Unanime il richiamo alla necessità di puntare su qualità dei servizi, accessibilità e sinergia fra i diversi soggetti che operano nel comparto turistico specie con riferimento alla valorizzazione dei tanti attrattori che la Calabria può vantare. “Quello calabrese – ha detto Nucera nella sua relazione – è un territorio che ha tutto per fare del turismo un asset di sviluppo vincente. Risorse naturali, paesaggistiche, culturali e un patrimonio incredibile di tradizioni. Abbiamo messo in piedi un gruppo di lavoro con l’Università della Calabria, la Mediterranea e Federturismo che sta elaborando un progetto che porteremo in giro sui principali mercati nazionali e internazionali anche a dispetto del disinteresse della politica locale. Stiamo intervenendo, inoltre, sull’immagine del territorio, attraverso un confronto con gli operatori dell’informazione affinché prestino la giusta attenzione ai tanti modelli positivi e alle eccellenze che il territorio esprime”. Nel corso della tavola rotonda Italo Candoni, delegato Federturismo per le policy regionali ha rimarcato la enorme mole di risorse che la Calabria dispone, “circa 5 miliardi di euro di cui, tuttavia, solo la metà al momento risulterebbero impegnati”. Significativi anche i dati sul comparto turistico che vedono la regione al “quindicesimo posto per presenze, al diciassettesimo per l’offerta ma al primo posto per fidelizzazione. Dare un’identità all’industria turistica calabrese è dunque la priorità mediante una strategia che guarda alle risorse esistenti ma inutilizzate e a progetti concretamente realizzabili. I modelli del Friuli e della Puglia in questo senso sono emblematici con delle policy che guardano al 2025”. Sull’ipotesi di progetto integrato si è soffermato Domenico Gattuso, professore ordinario di Ingegneria dei Trasporti dell’università “Mediterranea” di Reggio Calabria. “Un progetto che guarda ad un modello turistico esperenziale che anche con il supporto delle moderne tecnologie metta a sistema tutto il patrimonio turistico e culturale. Pensiamo, poi, ad un modello in grado di offrire un contatto autentico con le realtà locali mediante un sistema di trasporto efficiente. Su questo stiamo per presentare uno studio di fattibilità”. Nel corso del dibattito l’economista Matteo Olivieri, ha evidenziato che “la Regione, ad oggi, ha fatto troppo poco per il turismo, appena 4 milioni di risorse effettivamente spese. E anche sulla strategia complessiva manca una visione chiara e attenta delle potenzialità del territorio”. Secondo Maurizio Baggetta, presidente Consorzio Jonica Holidays “manca un sistema turistico regionale, alla classe dirigente lo diciamo chiaramente, senza un cambio di passo si rischia la desertificazione di un intero settore produttivo e occupazionale”. Il sindaco di Palizzi, Walter Scerbo, ha rimarcato che “sui beni culturali serve un approccio nuovo, specie sul sistema di gestione che deve guardare all’attrattività dei siti”. Un appello alla classe imprenditoriale è stato rivolo da Giuseppe Marino, delegato Confindustria Reggio Calabria per i rapporti con l’università “Mediterranea”, “affinché il tessuto produttivo locale diventi finalmente protagonista di azioni e progetti di sviluppo”. Concludendo i lavori, Antonello De Medici, vicepresidente Federturismo Confindustria ha richiamato la necessità di “uscire dalla logica del “protettorato”, questo significa creare un modello. Gli imprenditori di questo territorio sono presenti e non si tirano indietro a differenza, forse, dei loro interlocutori politici. Qui in Calabria ci sono le condizioni per creare un laboratorio, ma occorre evitare frammentazioni specie tra i comuni, delineare gli spazi su cui investire e definire una governance, tema su cui la Regione dovrebbe dare delle risposte”.
Ufficio Stampa Confindustria Reggio Calabria l.d./Labecom