Il carcere minorile di Catanzaro si trasforma nello scenario di una rivolta: ieri sera intorno alle 20, dopo la cena, i detenuti si sono rinchiusi nel refettorio rifiutandosi di fare ritorno nelle proprie celle. Una protesta sul punto di esplodere, soprattutto per la presenza di incarcerati superiore alla capienza massima. La casa circondariale inoltre, non solo è popolata da minori, ma si arriva fino a soggetti di 25 anni: un mix letale di sovraffollamento, peggiorato dopo la chiusura di un’ala per ristrutturazione, e di generazioni diverse che hanno causato un tentativo di ribellione. Quest’ultima è stata sedata anche grazie all’arrivo delle guardie che non erano in servizio, non senza appiccare un incendio all’interno di una delle celle.
Il Sappe, ancora una volta, ha denunciato i fatti ricordando le condizioni in cui versa il carcere: “ricordiamo – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale – che parte dell’istituto è ancora in ristrutturazione, a seguito dei fatti dello scorso anno, per cui è aperto un solo piano detentivo; manca un direttore in pianta stabile al Cgm e i detenuti sono superiori alla capienza prevista. Ribadiamo la necessità di rivedere la scellerata riforma che ha messo insieme ragazzi di 14/15 anni, con adulti fino a 25 anni“.
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