Notte di disordini nel carcere di Rossano. Un gruppo di detenuti ha occupato un’intera sezione e cercato di guidare una vera e propria rivolta. Negli scontri il vicecomandante della Polizia Penitenziaria è stato ferito.
La notizia arriva direttamente dal Sappe, il sindacato degli agenti preposti al controllo nelle carceri, che ancora una volta denuncia una situazione pericolosa all’interno della casa circondariale di Rossano. Troppo pochi gli agenti: solo 57 a fronte di 153 detenuti.
Anche la composizione della popolazione preoccupa i poliziotti. Detenuti trasferiti da altri istituti proprio perché promotori di rivolte e individui con patologie psichiatriche. “Un problema che persiste dalla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari – fa notare il sindacato – quando tutto il disagio si è riversato nelle carceri. Anche soggetti prosciolti per incapacità di intendere e di volere continuano a permanere in carcere”.
R. e p.
Carcere di Corigliano Rossano, Rapani: «La struttura non può essere ricettacolo di detenuti pericolosi»
ROMA «Gli episodi di violenza, gli ennesimi, che si sono registrati ieri all’interno del carcere di Corigliano Rossano devono indurci, indurre tutti e soprattutto le istituzioni preposte, ad una profonda riflessione. Nel manifestare solidarietà e vicinanza al personale di polizia penitenziaria aggredito, ma grazie al quale è stato evitato il peggio, non posso non sottolineare come nel penitenziario di Ciminata di Greco siano necessarie delle correzioni. Nei mesi scorsi abbiamo visitato la struttura con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro Delle Vedove, che è stato chiaro su obiettivi e linee di governo, che prevedono circa 2000 assunzioni. Ma nell’istituto di pena di Corigliano Rossano bisogna intervenire subito, anche perché non può fungere da ricettacolo per tutti quei detenuti che hanno creato problemi in altri istituti, come il gruppetto che ieri ha tentato di occupare la sezione in cui erano ristretti».
«Altro problema da risolvere, divenuto ormai atavico, è quello legato ai detenuti che accusano disagi psichiatrici. Le scelte – scellerate – compiute negli scorsi decenni, come quella di chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari, si stanno ripercuotendo oggi sulla realtà carceraria italiana in maniera preponderante. Per questo motivi le Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, saranno fondamentali. Intanto, però, nella casa di reclusione di Corigliano Rossano servono rinforzi, ed anche immediati, perché una struttura di quelle proporzioni, con due sezioni di alta sicurezza (as2 e as3) e che ospita anche terroristi internazionali, non può continuare a essere gestita da appena 57 agenti di polizia penitenziaria rispetto ad una pianta organica che ne prevede più di 150. Come già accaduto in passato, mi farò portavoce di questi problemi e li sottoporrò alle attenzioni del Ministero della Giustizia». È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani.