Due alberghi e un ristorante, ma anche villette fra Bologna e il Crotonese, una barca, auto storiche e orologi di lusso, fino ad arrivare a prosciutti e vini di pregio. È solo una parte del patrimonio messo sotto sequestro, in queste ore, dalla Guardia di finanza di Bologna e accumulato dalla cosiddetta ‘banda del buco’, un sodalizio criminale che si impadroniva di società che poi portava al fallimento, mettendo per strada centinaia di dipendenti, lasciati prima senza stipendio per mesi, poi licenziati.

Nel corso dell’operazione dello scorso 12 luglio, condotta su delega del procuratore di Bologna, Roberto Ceroni, della Direzione Distrettuale Antimafia, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, oltre a dare esecuzione a 25 misure cautelari personali, hanno individuato e sottoposto a sequestro denaro contante e numerosi beni di ingente valore nella disponibilità degli indagati e più precisamente: due alberghi, uno in una località termale friulana, l’altro sul lago di Vagli nel cuore della Toscana; immobili di pregio situati sui colli bolognesi; una villetta in un noto complesso turistico del crotonese; un ristorante del lungomare di Forte dei Marmi; diversi veicoli di lusso e d’epoca, tra cui una Bentley e una Ferrari; autovetture di grossa cilindrata; un’imbarcazione di 12 metri e numerosi gioielli. Insomma un vero e proprio tesoro derivante dallo “sciacallaggio” delle società posto in essere dal sodalizio. In più è stato ritrovata e sequestrata anche la refurtiva sottratta alle società indotte al default, che era stata occultata in alcuni capannoni situati nel sud Italia, ed è rappresentata tra i tanti articoli da: 4mila bottiglie di liquori vari e di pregiati vini e 650 prosciutti di Parma, depredati dallo stabilimento produttivo di Langhirano.

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