E’ morto ieri sera a Riolo Terme, in Emilia Romagna, all’età di 86 anni, l’imprenditore sidernese (Cavaliere del lavoro)  Vincenzo D’Agostino. Don Vincenzo, così come veniva affettuosamente chiamato dai suoi amici, è stato l’artefice principale di un piccolo miracolo commerciale che lo vide trasformare una piccola fabbrica di laterizi, ereditata dal padre, in una delle più importanti e floride attività economiche del Sud Italia.Vincenzo D’Agostino, grazie alla sua lungimiranza e fiuto imprenditoriale, riuscì a dare lavoro serio e ben retribuito a centinaia di persone che, grazie a lui,  vissero in condizioni dignitose , in uno dei posti più difficili del meridione Italia. Negli anni 90, intuì per primo e lanciò sul mercato, un innovativo prodotto edilizio. Avviò così un’imponente attività  di insacchettamento di cemento pozzolanico (di ottima qualità) proveniente dalla vicina Grecia che arrivava a Siderno trasportato da capienti navi mercantili che attraccavano continuamente al porto  privato dell’azienda, situato nella zona nord del lungomare (comunicante col suo stabilimento di lavorazione per via di un costosissimo sistema di aspirazione che di fatto gli consentiva di abbattere  i costi di lavorazione e di trasporto) proponendolo sul mercato a prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli praticati dalla concorrenza. E’ stato dunque uno dei tanti fuoriclasse dell’imprenditoria locale che per decenni nel suo settore ha  sempre saputo ritagliarsi un’importante fetta di mercato sia nazionale che  internazionale, arrivando  anche a competere con altre realtà aziendali del Nord-Italia ed europee sicuramente meglio dotate ed attrezzate sul piano economico-finanziario.  Don Vincenzo era persona rispettata e benvoluta da tutti, ma nel 1992, dopo aver in precedenza sopportato  in silenzio l’omicidio del fratello Cosimo, il tentativo di sequestro del figlio ed una serie infinita di richieste di natura estorsiva,  decise “sull’orlo di una crisi di nervi” di  vendere  “tout court”  la sua azienda  “la Calcementi jonici” (nata dalla fusione tra la Fornaci D’Agostino e la So.La.J). al gruppo Italcementi e stabilirsi altrove con tutta la famiglia. Non spiegò mai  i motivi di quel gesto anche se era evidente che quella determinazione fu dettata dalle pressioni che la criminalità organizzata aveva tentato  di esercitare su di lui.  Con i proventi della vendita della Calcementi, investì su altre aziende,  ma sempre dello stesso settore. A Siderno tornava solamente in gran segreto, incontrando solo pochi e selezionati amici . Il feeling con la sua città si era ormai interrotto. Lo dimostra  il fatto che i funerali oggi vengano celebrati nella lontana Emilia Romagna e non a Siderno. Ma per fare questo avrà avuto i suoi motivi. Cosa abbia rappresentato per Siderno Vincenzo D’Agostino sarà la storia a dirlo. Intanto, da parte nostra, le più sentite condoglianze. Ciao Vincenzo

Antonio Tassone

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