Dopo due anni e mezzo di dibattimento il maxiprocesso “Rinascita Scott” è arrivato a uno snodo fondamentale. E’ terminata infatti la requisitoria portata avanti per circa tre settimane dai sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso con la lettura delle richieste di condanna da parte del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Requisitoria che ha riguardato 343 imputati a vario titolo accusati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, usura, riciclaggio, detenzione illegale di armi ed esplosivo, ricettazione, traffico di influenze illecite, trasferimento fraudolento di valori, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio aggravato, traffico di droga.

Oltre 400 capi di imputazione dei quali dovranno rispondere non solo capi e manovalanza delle cosche di ‘ndrangheta del Vibonese ma anche colletti bianchi, politici, imprenditori, accusati di avere favorito le ‘ndrine. Dal 13 gennaio 2021, data d’inizio del dibattimento, si è arrivati a una svolta importante con tempi serratissimi che hanno impegnato un collegio composto da giovanissime giudici -Brigida Cavasino presidente, Claudia Caputo e Germana Radice a latere- e gli avvocati in udienze fiume. Stamattina i pm hanno portato avanti la parte finale della requisitoria, al termine della quale il Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha letto, per i diversi imputati, le richieste di condanna. Ora toccherà agli avvocati sviluppare le arringhe difensive al termine delle quali il collegio emetterà le sentenze.

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