Si chiama Ambito Territoriale Ottimale e coincide col territorio di ogni provincia calabrese (nel nostro caso col territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria) ed è quello che è chiamato a gestire in maniera integrata e uniforme il servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani col chiaro intento di alzare il livello della raccolta differenziata in modo da avvicinarla sempre di più agli standard previsti dalla vigente normativa.

E’ stato questo il tema dell’assemblea dell’Associazione dei Comuni della Locride che si è riunita questo pomeriggio nella sede della sala consiliare del palazzo comunale di Siderno.

Un tema che, come ha detto il presidente dell’assemblea Franco Candia “E’ di assoluto rilievo, sebbene nelle fasi preliminari alla riunione odierna pare non sia stato adeguatamente trattato da tutti i sindaci (e dalle commissioni straordinarie) presenti nel nostro territorio”. Una decisione, quella di costituire l’ATO, già stabilita dalla legge 148 del 2011 della Regione Calabria, che con la successiva legge n° 14 del 2014 ha legiferato in materia, istituendo, appunto, gli ATO, coincidenti col territorio di ogni provincia.

Come ha spiegato il sindaco di Roccella Ionica Giuseppe Certomà, eletto vice presidente dell’ATO di Reggio Calabria, insieme al suo omologo di Palmi Ranuccio (la presidenza, ovviamente, è andata al sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà) “Non esisterà più la raccolta dei rifiuti comune per comune, ma il servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti verrà programmato in ogni ATO, che ha già costituito il suo ufficio a Reggio Calabria. Ogni comune sarà altresì tenuto a versare all’ATO una somma pari a cinque centesimi di euro per ogni abitante e lo stesso ATO subentra alla Regione nella pianificazione del sistema dei rifiuti. Inevitabilmente – ha aggiunto Certomà – alcuni nodi verranno al pettine, come quello dell’impianto TMB di San Leo in Siderno, o quello del cosiddetto “termovalorizzatore” di Gioia Tauro che, in realtà, non è che un semplice “bruciatore” di rifiuti nel quale non si realizza alcuna produzione di calore, ma questo non deve esimerci dal perseguire gli obiettivi fissati dalla normativa che istituisce gli ATO, la cui realizzazione, oggi, è fuori discussione”.

Fin qui Certomà.

Tuttavia, come spesso accade in questi casi, alcuni amministratori comunali hanno sollevato le loro perplessità, evidenziando come il ruolo che rivestono imponga anche di compiere una discussione politica della questione, non limitandosi a svolgere un ruolo di meri attuatori che invece spetta ai tecnici comunali.

Il sindaco di Pazzano Taverniti, per esempio, ha evidenziato come “L’operazione comporterà un aggravio di spesa per i comuni e, di conseguenza, per i cittadini, e sarebbe utile chiedere alla Città Metropolitana il modo di abbattere i costi che ne deriveranno”.

Il primo cittadino di Roccella ha aggiunto che “Nell’ambito di ogni ATO sono già stati istituiti degli ARO (ambiti di raccolta ottimale dei rifiuti) che sono, di fatto, dei sotto-ambiti all’interno dei quali bisognerà pianificare la raccolta dei rifiuti, come nel caso dell’ARO della fascia ionica, che coincide coi territori della Locride e dell’area Grecanica”.

E se l’assessore Pisano del Comune di Bivongi ha osservato come “I Comuni virtuosi andranno a perdere i benefici per le percentuali già ottenute di raccolta differenziata”, il sindaco di Portigliola Luglio si è chiesto cosa accadrà agli Enti che, invece, hanno reinternalizzato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Quesiti ai quali ha provato a dare una risposta il presidente Candia, che ha ipotizzato che “Le gare di appalto per l’affidamento dei servizi potrebbero essere diversificate per ogni ARO”.

Unica componente le commissioni straordinarie, presenti in buon numero nella Locride la commissaria Mulè del Comune di Siderno, che pur premettendo che “In Sicilia la gestione da parte degli Ato è già stata superata, tuttavia – ha aggiunto – avendo quest’obbligo di legge dobbiamo cercare di ottemperare col massimo coinvolgimento di tutti i Comuni e io mi farò partecipe dell’opera di sensibilizzazione al tema delle altre commissioni straordinarie presenti sul territorio, affinchè siano più presenti e partecipi”.
Le conclusioni sono state affidate al sindaco Certomà, che nella veste di vice presidente dell’ATO di Reggio Calabria ha tenuto a mettere in chiaro due cose: “L’ATO è già una realtà che non può essere messa in discussione; poi, è ora di sgombrare il campo da una diceria che potrebbe confondere i cittadini: quando si fa la raccolta differenziata, bisogna pensare solo ed esclusivamente ai benefici in termini ambientali, e non raccontare che questo comporterà una riduzione dei costi di un servizio che, invece, per essere prestato, comporta delle determinate spese. L’unico vantaggio economico – ha concluso Certomà – è costituito dal compenso derivato dal riciclo dei rifiuti differenziati”.

Gianluca Albanese-lentelocale