La comunità di Locri ha commemorato oggi Franco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, assassinato dalla ‘ndrangheta il 16 ottobre 2005. A 19 anni da quel tragico evento, il ricordo del medico e politico rimane vivo nella memoria collettiva, segnando un momento di riflessione e impegno contro la criminalità organizzata.

La giornata di commemorazione ha avuto inizio con una Messa nella Chiesa di Santa Caterina, seguita dalla deposizione di una corona di fiori presso Palazzo Nieddu, e si è conclusa con una visita al cimitero di Locri, dove sono sepolte le spoglie di Fortugno. La moglie, Maria Grazia Laganà, ha ricordato l’importanza di non voltarsi dall’altra parte: «Da quel giorno, la Calabria ha iniziato a prendere coscienza della necessità di un cambiamento. Franco credeva profondamente in un futuro diverso per questa terra, ed è un dovere continuare questa battaglia».

Le istituzioni locali, rappresentate da figure come l’assessore regionale Giovanni Calabrese e il sindaco Giuseppe Fontana, hanno sottolineato il valore simbolico di Fortugno come uomo politico dedito alla legalità. «Il suo omicidio ha lasciato una ferita aperta nella regione – ha affermato Calabrese – ma ha anche avviato un percorso di rinnovamento civile e culturale che non dobbiamo abbandonare».

Anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ricordato il sacrificio di Fortugno, ribadendo l’importanza di mantenere viva la memoria di chi, come lui, ha sfidato il potere criminale: «L’omicidio di Fortugno è scolpito nella nostra memoria. È nostro dovere, come istituzioni e cittadini, continuare a rafforzare la legalità ogni giorno».

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