R. e P.

Cari Amici,

quando una vita si spezza sulla Statale 106, perdiamo molto più di una persona: perdiamo storie, esempi, e patrimoni di umanità che non torneranno più. Oggi vi invito a riflettere e a conoscere meglio chi è stata Bombina Brunetti, vittima recente della “strada della morte,” attraverso le parole toccanti della Prof.ssa Alessandra Mazzei.

Chi era Bombina, o “Bommina” come tutti la chiamavano? Era molto più di una signora ultraottantenne: era una donna straordinaria, originaria di Longobucco, che ha dedicato la sua vita al lavoro, alla famiglia e alla comunità. Con una forza incrollabile e una saggezza antica, ha cresciuto i suoi figli da sola, affrontando ostacoli immensi con coraggio e dignità. È stata una pioniera dei suoi tempi, una delle prime donne nella nostra zona a chiedere il divorzio, sfidando pregiudizi e difficoltà per il bene della sua famiglia.

Bommina non era solo una madre amorevole, ma anche una lavoratrice instancabile, una cuoca eccezionale e un esempio di autarchia e resilienza. Dal nulla ha costruito una casa, una vita, un rifugio per la sua famiglia, trasformando sacrifici e stenti in opportunità e risultati. Nonostante tutto, non ha mai perso la sua capacità di sorridere, di essere vicina agli altri, e di vivere con leggerezza anche le difficoltà più grandi.

Bommina ha insegnato tanto, anche solo con il suo modo di essere. Ha rappresentato la forza e la dignità delle donne semplici, ma straordinarie, che hanno fatto la storia silenziosa delle nostre comunità. La sua storia è un monumento vivente, un patrimonio di valori che non possiamo permetterci di dimenticare.

La sua tragica scomparsa sulla Statale 106 è un dolore che si aggiunge alla lunga lista di vite spezzate su una strada che, come ha scritto la Prof.ssa Mazzei, è “un ossimoro strutturale inconcepibile”: statale e rionale, ad alta velocità ma cortile delle case, affaccio naturale e scenario di tragedie.

Invito tutti voi a leggere l’articolo della Prof.ssa Alessandra Mazzei per comprendere meglio chi era questa donna straordinaria e perché la sua memoria deve essere preservata e tramandata.

A Bommina, il nostro grazie e la nostra preghiera. Che il suo esempio possa continuare a ispirarci, e che la sua vita sia un monito per tutti noi: per non arrenderci mai, per affrontare le difficoltà con coraggio e per costruire un futuro migliore, dove nessuno debba più perdere la vita su quella strada maledetta.

Con profondo rispetto e commozione,

Fabio Pugliese