R. e P.
COMUNICATO STAMPA
Gli scriventi Cimino Maurizio e Diciommo Flavia, n.q. di consiglieri di minoranza del Comune di Riace,
espongono quanto segue:
In data 28.08.2019, veniva acquisita al protocollo del comune di Riace, al n° 4720, una nota della Prefettura
di Reggio Calabria, in cui si rilevava che, da accertamenti effettuati nel verificare le condizioni di candidabilità
degli eletti, emergeva che il sig. Falchi Claudio, Consigliere Comunale del Comune di Riace, era stato
condannato, con sentenza del Tribunale di Milano divenuta irrevocabile il 7.12.2003, alla pena di anni 2 di
reclusione, per il reato di bancarotta fraudolenta.
Nella stessa nota era dato leggere: “quanto sopra integra la causa di incandidabilità prevista dall’art. 10,
comma 1, lettera e), D. Lgs. 235/2012”. Il Prefetto, invitava, quindi, il Presidente del Consesso Municipale a
disporre la convocazione dell’Organo Consiliare per i successivi adempimenti di competenza,
inderogabilmente entro il termine di 15 giorni dal ricevimento della nota.
Al contempo, mandava di NOTIFICARE AI CONSIGLIERI DETTA COMUNICAZIONE.
Il successivo 02.09, invece, ci veniva notificata la convocazione in seduta pubblica del Consiglio Comunale in
sessione straordinaria e urgente, fissata per il giorno 04.09.2019, ore 18:00.
Unico punto all’ordine del giorno: SURROGA CONSIGLIERE COMUNALE DIMISSIONARIO FALCHI CLAUDIO.
Nel corso della seduta consiliare, su domanda esplicita relativa ai motivi che avessero condotto alle dimissioni
del sig. Falchi Claudio (dubbiosamente presentate con atto acquisito al protocollo dell’ente al n° 4721), veniva
risposto dal Sindaco pro tempore, nonché dal Vice Sindaco, che si trattava di ragioni familiari che nessuna
attinenza avevano con la nota della Prefettura, esplicitamente richiamata in interpello.
Il giorno successivo, eseguito un accesso al protocollo telematico e presentata rituale istanza di accesso ex
art 43 TUEL, gli istanti venivano a conoscenza delle reali ragioni che avevano provocato il terremoto in seno
alla maggioranza consiliare.
Apprendevano, così, che il Sindaco Trifoli, nel tentativo estremo di occultare la realtà, aveva imposto le
dimissioni al suo consigliere sperando che nulla trapelasse rispetto alle reali ragioni politiche della vicenda.
Pertanto, questo Gruppo Consiliare, senza esprimere alcunché sulle vicende giudiziarie che hanno riguardato
in passato il sig. Falchi Claudio, CENSURA aspramente la condotta del Sindaco Trifoli Antonio, che, anziché
essere ispirata alla tanto decantata TRASPARENZA E LEGALITÀ, è stata improntata, nella vicenda che ci occupa,
a doppiezza oltre che ad assoluta mancanza di rispetto nei confronti dell’assemblea consiliare tutta: tanto in
violazione del TUEL che garantisce il diritto alla più completa informazione a tutela degli interessi permanenti
in capo ai cittadini.
Tra l’altro, offende l’intera comunità di Riace apprendere dai giornali che il medesimo atteggiamento di
silenzio e di insabbiamento è stato mantenuto anche nei contatti con la stampa, creando i presupposti
affinché oggi di Riace si parli in termini poco lusinghieri.
I deducenti invitano, quindi, il Sig. Prefetto a fare chiarezza sulle circostanze cennate e CHIEDONO di poter
essere personalmente sentiti per esprimere le loro fondate doglianze.
Maurizio Cimino e Flavia Diciommo