La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha condannato Agostino Micelotta alla pena di 16 di reclusione per l’omicidio di Ernesto Ienco, l’uomo assassinato a Riace nel 2015, confermando così la sentenza di primo grado inflitta in abbreviato dal gup di Locri, il rito che prevede lo sconto di un terzo della pena.
Un delitto, secondo gli inquirenti, maturato per motivi passionali. La vittima, infatti, avrebbe intuito la relazione sentimentale tra la moglie Sabrina Marzano, condannata in primo grado a 28 anni di carcere, e l’amante Micelotta. I due amanti, per l’accusa, quella tragica notte, all’una e venti circa, in concorso tra loro, al rientro da un matrimonio fuori paese del marito 31enne, avrebbero esploso al suo indirizzo, dall’interno dell’abitazione quattro colpi di fucile caricato a pallettoni e, successivamente, utilizzando un corpo contundente, avrebbero ulteriormente infierito sul corpo esanime della vittima, colpendolo ripetutamente all’altezza della nuca.
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