Mimmo Lucano ci riprova. L’ex sindaco di Riace, condannato in primo grado a oltre 13 anni di reclusione dal tribunale di Locri per illeciti sulla gestione dei progetti di accoglienza ai migranti, riparte proprio da dove tutto ebbe inizio, da quel palazzo Pinnarò, storica sede dell’associazione Città Futura. Dopo una serie di vicissitudini, grazie alla sua determinazione e alla raccolta fondi della fondazione “E’ stato il vento”, si è rientrati in possesso di un piano dell’antica struttura, nel cuore del centro storico del piccolo borgo della Locride, che con il contributo di una fondazione svizzera è stato possibile ristrutturare. Ai lavori hanno contribuito anche i giovani guidati da padre Alex Zanotelli, che sin dal primo momento ha deciso di sposare la causa di Lucano. Oltre a diversi simpatizzanti e militanti, alla cerimonia di riapertura era presente anche l’ex presidente della giunta regionale della Calabria Mario Oliverio e l’avvocato Andrea D’Aqua, difensore di Lucano durante il processo concluso lo scorso anno a Locri.
«L’inaugurazione della nuova sede dell’associazione Città Futura a palazzo Pinnarò rappresenta la rinascita di un modello di accoglienza che è stato guardato con interesse da tutto il mondo. Ma che l’azione giudiziaria – afferma Sasà Albanese, esponente del movimento “Una’altra Calabria è possibile” – ha stroncato». All’interno anche un centro interculturale intitolato alla memoria di Gino Strada, il medico missionario fondatore di Emergency scomparso lo scorso anno.
Ilario Balì ilreggino.it