Con una pec inviata alla Prefettura di Reggio Calabria e al Ministero degli Interni i capigruppo di minoranza del Comune di Riace Antonio Trifoli e Franco Salerno chiedono di conoscere le determinazioni che si vorranno adottare rispetto alla possibile decadenza dalla carica di sindaco di Mimmo Lucano.
Gli scriventi hanno appreso la notizia che, a seguito di conferma da parte della Suprema Corte di Cassazione, è divenuta definitiva la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Reggio Calabria nei confronti del primo cittadino riacese con cui quest’ultimo è stato condannato alla pena di diciotto mesi di reclusione per il reato di falso in atto pubblico per fatti in cui Lucano era sindaco e responsabile (autonominatosi) dell’ufficio amministrativo del Comune di Riace.
Come riporta Ilario Balì su ilreggino.it, l’opposizione riacese nella missiva richiama l’articolo 10, comma 1, del D. Lgs. n. 235/2012, secondo cui “(…) non possono comunque ricoprire le cariche di sindaco coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio diversi da quelli indicati nella lettera”. Inoltre “Ai sensi del comma 4 di detto articolo, tali sentenze definitive di condanna sono immediatamente comunicate, dal pubblico ministero all’organo consiliare di rispettiva appartenenza, ai fini della dichiarazione di decadenza, ed al prefetto territorialmente competente”.
Nella lettera della minoranza anche il riferimento alla sentenza di condanna nei confronti di Lucano da parte della Corte dei Conti al pagamento della somma complessiva di € 531. 327,65 in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri per fatti collegati alla gestione dei progetti di accoglienza di immigrati.