Riace è stata protagonista della Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, un evento che ha rinnovato l’impegno della cittadina calabrese per la promozione di un modello di convivenza pacifica e accoglienza. Con il tema centrale del “Modello Riace”, l’iniziativa ha ribadito il valore dell’integrazione e della solidarietà tra persone di origini, culture e religioni diverse, in un contesto globale segnato da conflitti e tensioni.
L’incontro si è svolto nella Mediateca Comunale di Riace Superiore, a partire dalle ore 16:30, con un collegamento alle 18:00 con il comitato promotore della Terza Marcia Mondiale per la Pace di Roma.
I protagonisti della giornata
Numerose personalità di spicco sono intervenute per arricchire il dibattito, tra cui:
- Mimmo Lucano, sindaco di Riace e parlamentare europeo, noto per il suo impegno nell’accoglienza ai migranti;
- Luigi Manconi, già parlamentare italiano e difensore dei diritti umani;
- Agazio Loiero e Mario Oliverio, entrambi ex presidenti della Regione Calabria;
- Domenico Cersosimo, docente dell’Università della Calabria;
- Vito Teti, antropologo e professore all’Università della Calabria;
- Maysoon Majidi, attivista curda/iraniana, impegnata nella lotta per i diritti delle minoranze.
A moderare e presentare l’evento è stato Pietro Melia, giornalista di grande esperienza.
I temi della marcia
Tra gli argomenti cardine trattati si sono evidenziati:
- La cessazione delle guerre e delle occupazioni, con particolare riferimento al conflitto a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in altre aree di crisi;
- La richiesta di disarmo globale, giustizia sociale, difesa dei diritti umani e democrazia;
- L’urgenza di una pace duratura promossa attraverso conferenze internazionali e il rispetto dei principi di nonviolenza.
Un appello universale
Lo slogan della marcia ha richiamato un impegno collettivo: «Fuori dalla storia guerre, invasioni, genocidi e terrorismo». È stato un messaggio che Riace, con il suo modello virtuoso di accoglienza, ha inteso lanciare al mondo, mostrando che una convivenza pacifica è non solo possibile, ma anche necessaria per costruire un futuro migliore.
L’evento è stato impreziosito dagli interventi dei partecipanti e dal contributo della comunità locale, sottolineando ancora una volta l’importanza di Riace come simbolo di resistenza culturale e di speranza per una pace universale.
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