Concluso il processo di primo grado in rito abbreviato che si è svolto presso il Tribunale di Locri, per l’omicidio dell’imprenditore di Riace M. Ernesto Ienco. L’uomo freddato nella notte del 25 ottobre dello scorso anno mentre rincasava in una zona periferica della cittadina della Locride. I due imputati, la moglie del 31enne uccisoSabrina Marziano, di 29 anni , che ha scelto il rito ordinario (processo che inizierà il prossimo 1 Febbraio davanti la Corte D’Assise) mentre il suo amante Agostino Micelotta, di 22 anni, è stato condannato a 16 anni + 3 anni di condizionale . La Corte, che era presieduta dal giudice Maria Teresa Gerace, dopo la camera di consiglio, ha ritenuto l’imputato responsabile del reato ascritto anche se ha escluso l’aggravante per motivi abietti . Micelotta era imputato per il delitto di omicidio aggravato da motivi abbietti, quale la volontà di proseguire una relazione extraconiugale avviata da tempo.
I Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, unitamente ai colleghi del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri, avevano sottoposto a fermo di indiziato di delitto la vedova Marziano e il Micelotta già a distanza di pochi giorni da quel terribile omicidio. Un epilogo al quale gli inquirenti arrivarono attraverso le preziose risultanze investigative prodotte nel corso delle serrate attività d’indagine, che hanno fatto emergere la responsabilità dei due soggetti fermati. Le investigazioni, condotte dai militari dell’Arma sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri Dott. Ezio Arcadi, sulla scorta delle numerose escussioni testimoniali, attività tecniche hanno anche permesso di riscontrare la mendacità delle dichiarazioni fornite nell’immediatezza dei fatti dai due maggiori sospettati. Dalla ricostruzione è emerso che i due amanti, la notte del 25 ottobre, all’una e venti circa, in concorso tra loro, al rientro da un matrimonio fuori paese del marito 31enne, avrebbero esploso al suo indirizzo, dall’interno dell’abitazione quattro colpi di fucile caricato a pallettoni e, successivamente, utilizzando un corpo contundente, avrebbero ulteriormente infierito sul corpo esanime della vittima, colpendolo ripetutamente all’altezza della nuca. Della sentenza non sono stati soddisfatti i parenti di Ernesto Ienco che ritengono la pena poco congrua per un omicidio di tale efferatezza, per loro giustizia non è stata completamente fatta. Il prossimo primo Febbraio avrà inizio il processo in Corte d’Assise per Sabrina Marziano che ha scelto il rito ordinario.
Giuseppe Mazzaferro