«Questa mattina siamo stati invitati ad un momento celebrativo organizzato dall’ASP presso la sede del centro trasfusionale dell’ospedale di Polistena. Si è trattato di “festeggiare” la riapertura del “centro di donazione sangue” poiché è da anni infatti che il centro trasfusionale lavora senza poter ricevere direttamente donatori. Da qualche anno lo stesso centro che prima godeva di autonomia organizzativa e funzionale, è stato ridimensionato. Nella riorganizzazione compiuta a suo tempo l’unica struttura Dipartimentale autonoma dell’ASP è il centro trasfusionale incorporato all’ospedale di Locri. Dopo tale ridimensionamento l’ospedale di Polistena ha perso la sua centralità anche nello smistamento della banca sangue e le sacche raccolte vengono trasferite presso altri presidi. E ciò nonostante gli operatori assegnati al reparto abbiano lavorato in modo diligente e instancabile pur non avendo ruoli di direzione e coordinamento». È quanto si legge in un comunicato del Comune di Polistena.

«Ciò che rimane insoluto – prosegue la nota -, al di là della questione delle donazioni, è appunto la restituzione piena dell’autonomia funzionale del centro trasfusionale di Polistena che al momento nell’atto aziendale è inquadrato come struttura semplice non autonoma. Chiediamo che la dott.ssa Di Furia – si legge ancora -, presente alla odierna cerimonia sobria ma evitabile, si occupi al più presto di dirimere il problema, fermo restando che non solo il centro trasfusionale ma nel complesso l’ospedale di Polistena ha ancora tante carenze di organico nei reparti».

«Siamo preoccupati poiché dal 1 luglio, come sempre alla vigilia dell’estate – sottolinea l’Amministrazione di Polistena -, ci sarà il problema delle turnazioni in alcuni reparti sottodimensionati come il pronto soccorso, la pediatria, la psichiatria. Monitoreremo costantemente la situazione e continueremo sempre in prima linea per vigilare sull’ospedale e sulla sanità pubblica del territorio esclusivamente a tutela del diritto alla salute dei cittadini di Polistena e della Piana di Gioia Tauro».

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