Giovedì 22 dicembre dovrebbe essere tagliato il nastro della Salerno-Reggio riammodernata. Ma le dimissioni del premier rischiano di spostare in avanti (ancora un volta) le lancette

La data era cerchiata in rosso da tempo: 22 dicembre. Doveva essere una giornata straordinaria, attesa da anni. Rischia di trasformarsi nell’ennesimo annuncio. Già, perché con le dimissioni annunciate dal premier Matteo Renzi e la conseguente crisi di governo, c’è incertezza su chi verrà fattivamente a inaugurare la nuova Salerno-Reggio Calabria.
La battuta, messa in circolo dagli avversari del segretario del Pd, è che se prima mancava l’autostrada, adesso manca pure chi quel nastro doveva tagliarlo.
Ironia a parte, il timing messo a punto dal governo e dai vertici dell’Anas rischia di subire uno spostamento in avanti. 
Non che fossero mancate le polemiche, finora. Come quelle relative ai 58 chilometri di tracciato non interessati dagli interventi radicali di ammodernamento.
L’elenco dei tratti “dimenticati” dagli interventi strutturali, e soggetti a un restyling più modesto che dovrebbe concludersi entro il 2020, riguarda i tre tronchi Morano Calabro–Firmo (21,5 km, l’ex macrolotto 3.4), Cosenza–Altilia (26,3 km articolati in origine nei tre macrolotti 4.1, 4.2.1 e 4.2.2) e infine Pizzo Calabro–S. Onofrio (10,8 km). Il totale fa oltre 58 chilometri. Negli ultimi giorni stanno chiudendo i cantieri sull’ultimo lotto con ammodernamento più profondo, i 20,5 km del macrolotto 3.2 tra Laino Borgo e Campotenese.
È tutto pronto, insomma. Se non fosse per quella domanda che tutti si fanno? Chi ci sarà in auto, accanto al presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani, quando la mattina del 22 si metteranno in viaggio da Salerno per raggiungere Reggio Calabria?

renzia3