“Borghi in Piazza – Spirito d’Oriente in Occidente” è il nome riassuntivo dell’idea progettuale che i comuni di Riace (capofila), Pazzano e Stilo, in aggregazione tra loro, hanno inteso presentare per concorrere all’avviso pubblico “Progetti di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici – Investimento 2.1 – Attrattività dei borghi – Linea B”, pubblicato dal ministero della Cultura il 21 dicembre 2021 e con scadenza il 15 marzo 2022, a valere su risorse Pnrr. All’avviso pubblico hanno utilmente concorso anche altri comuni calabresi, in forma singola o aggregata, e segnatamente quelli di Caccuri, Castelsilano, Crucoli, Ferruzzano, Monasterace, Roghudi, Roseto Capo Spulico, San Demetrio Corone, Santa Severina, Scilla e Sellia, i cui sindaci saranno pure presenti in conferenza stampa per offrire un breve cenno sulle rispettive progettualità. Il finanziamento concesso ai comuni calabresi assegnatari di tali risorse ammonta a circa 17 milioni di euro. Alla conferenza stampa presente con analoghe finalità anche il comune di Gerace, assegnatario per la Calabria delle risorse a valere sulla Linea A del medesimo finanziamento, per un importo pari a 20 milioni di euro. I progetti rappresentano dunque un’importantissima opportunità per lo sviluppo delle potenzialità dei territori interessati e con significative ricadute su tutto il contesto regionale.
Il progetto “Borghi in piazza – Spirito d’Oriente in Occidente”
Il progetto “Borghi in piazza – Spirito d’Oriente in Occidente”, in particolare, intende restituire ai borghi coinvolti una centralità culturale e storica, consentendo alle rispettive comunità di riappropriarsi dell’identità dei luoghi, anche nella loro dimensione relazionale, peraltro profondamente caratterizzata da evidenti presenze del mondo greco e orientale. La destinazione non è mai un luogo, ma un modo di vedere le cose: tutte le azioni di rigenerazione dei borghi cercheranno perciò di ricreare consapevolezza del valore materiale e immateriale del territorio, oltre a ingenerare fiducia ed autostima nella comunità, elementi importanti per apprezzare le bellezze e i tesori naturalistici e culturali racchiusi nel luogo in cui si vive. Un luogo a misura d’uomo, dove potersi immergere nella quotidianità locale, riscoprendo il valore dei piccoli gesti, l’importanza del tempo, l’essenzialità delle cose, la bellezza della relazione interpersonale.
Le linee prioritarie di intervento previste dal progetto
1. Valorizzazione e riqualificazione del turismo culturale, esperienziale e religioso
2. Valorizzazione ambientale e della biodiversità, creando anche un hub del turismo outdoor
3. Stimolo alle imprese per innalzare il livello delle competenze tecniche e culturali, soprattutto dei giovani, investendo sulla formazione
4. Incentivo ai giovani per l’innovazione e la creatività finalizzate all’iniziativa di impresa
5. Particolare attenzione per il turismo rurale e per i prodotti enogastronomici
6. Promozione dell’ospitalità, della cultura dell’accoglienza e della destagionalizzazione
Più specificamente, le linee di intervento proposte, nel rispetto delle esigenze del territorio, possono così riassumersi:
- Ristrutturazione degli edifici per ospitare attività di co-working per nomadi digitali, residenti e turisti
- Realizzazione di un visitor e information center come nucleo operativo per riappropriarsi della identità territoriale
- Azioni per incrementare l’occupazione in contrasto all’esodo demografico
- Digitalizzazione di tutto il patrimonio culturale, storico, naturalistico e produttivo
- Formazione di nuove leve imprenditoriali e professionali per l’esercizio delle professioni turistiche
- Rafforzamento della filiera dell’ospitalità
- Coinvolgimento della comunità con co-progettazione di eventi, manifestazioni, work-shop e laboratori didattici
Per realizzare le linee di intervento sulla formazione, ci si propone di realizzare sul territorio del Comune di Pazzano una sede ITS (Istituto Tecnico Superiore) dedicata alle professionalità turistiche, in attuazione dell’obiettivo strategico di incentivare e formare nuove figure professionali nel settore, visto anche l’elevato numero di giovani disoccupati. Nell’ambito della formazione interna al territorio, invece, si opererà attraverso i c.d. community manager, che si occuperanno del coinvolgimento attivo della comunità a tutti i livelli, in particolare per incentivare il mondo dell’ospitalità sostenibile e per far rivivere i luoghi di incontro, quali simbolicamente la piazza o agorà. Al community manager sarà affidato altresì il compito di coordinare un’azione strategica con partner qualificati per l’inclusione dei nomadi digitali, per una più efficace organizzazione degli eventi, del coworking, delle attività di studio e per l’attivazione di laboratori esperienziali. Il sole sorge ogni giorno dalle acque profonde del Mar Jonio, ad oriente, restituendo ad occhi incantati le meraviglie segrete di questi piccoli borghi preziosi, custoditi per secoli da memorie gelose. È una terra generosa solo con chi si mette in cammino, che si concede solo a chi cerca oltre l’immediatezza delle apparenze, che accoglie tutti ma trasforma in una parte di sé solo chi sa farsi anche “viaggiatore”. Una terra che guarda da sempre ad oriente e che da oriente è stata guardata come tappa privilegiata lungo le rotte sconfinate dell’esistenza. Una terra rifugio di spiriti inquieti, abitati da una sete inestinguibile di cose ulteriori; spiriti capaci di abitare vivacemente la piazza/agorà con parole sapienti, come il filosofo Tommaso Campanella, e spiriti abitati dalla sapienza della Parola, come i veneratissimi Santi Medici Cosma e Damiano o quel San Giovanni Theristis così caro al Monte Athos. Ma il vero tesoro nascosto – dopo quello di incommensurabile valore restituito cinquant’anni fa dai fondali marini di Riace nella perfezione plastica dei suoi celeberrimi Bronzi, pure venuti da oriente – è forse nella suggestione diffusa di anonimi eremiti e monaci greci, la cui eco ancora vive nella silenziosa contemplazione di grotte e cenobi abbandonati quanto nella solenne ricchezza di ormai mute liturgie bizantine, che ancora possiamo intuire sulle pareti rocciose del Santuario di Monte Stella o nella iconica architettura della più nota Cattolica di Stilo. Quel sole che ha ispirato l’utopia di Tommaso Campanella e a cui rivolgono l’abside le chiese di rito greco-bizantino continua a sorgere a oriente, riversandosi nelle piazze dei borghi di Riace, Stilo e Pazzano come un promettente anche se faticoso richiamo alla vita, distendendosi lungo l’ampia Valle dello Stilaro, risalendo le colline punteggiate dei vigneti della DOC Bivongi (dove persino l’uva è “greca”, come altri nomi di luoghi e di cose), fino a raggiungere le cime dei monti Stella e Consolino, soglie di quell’Occidente che poi si addentra nello scrigno verde delle Serre calabresi. “Borghi in piazza – Spirito d’Oriente in Occidente”, prima ancora che una strategia progettuale, racchiude perciò la vocazione specifica di questo territorio e delle sue comunità.