Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di legge, firmatari i consiglieri, Giuseppe Graziano (Udc), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Michele Comito (FI), Luciana De Francesco (FdI) e Giuseppe Gelardi (Lega) recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 29/2002, n. 24/2008, n. 8/2010, n. 24/2013, n. 32/2021, n. 10/2022, n. 62/2023 e disposizioni normative”, cosiddetta legge omnibus. “Una normativa costruita per semplificare e modernizzare le strutture amministrative regionali – ha detto la relatrice Luciana De Francesco (FdI) – aumentando l’efficienza e la trasparenza, armonizzando la legislazione regionale con quella nazionale, e migliorare la qualità dei servizi pubblici e a rafforzare la fiducia dei cittadini”.

La minoranza ha severamente censurato, invece, la riproposizione di una legge omnibus, la nona da inizio legislatura. “La maggioranza continua ad utilizzare questo metodo nonostante il pronunciamento della Corte dei Conti, in riferimento a questo tipo di provvedimenti – ha affermato Raffaele Mammoliti (Pd) – sottolineando la portata negativa di questi provvedimenti in termini di organicità e di chiarezza”. Entrando nel merito del provvedimento Mammoliti si è soffermato sull’art. 1 “nel quale -ha detto- si prevede di nominare nelle Asp sciolte un Commissario straordinario, anche scelto nell’ambito dell’elenco nazionale e in quiescenza. Una definizione sulla quale manca solo il nome”. In difesa della proposta, Giuseppe Graziano (Udc) si è detto esterrefatto per le considerazioni di Mammoliti “che rispondono – ha sostenuto – ad una logica di governi passati che invece di fare si perdevano nelle parole”. Pur riconoscendo il passaggio nelle Commissioni preposte, Domenico Bevacqua (Pd) ha contestato “nel metodo e nel merito” quello che ha definito l’ennesimo provvedimento ‘minestrone’ “dove c’è di tutto e di più – ha detto – e non ci è data la possibilità di capire le cause e le ragioni che portano a leggi di questo tipo”. Il presidente del Consiglio Mancuso ha affermato “che, forse, viene data una interpretazione sbagliata sui provvedimenti omnibus e che vengano letti come qualcosa di vietato, ma nel caso in esame hanno seguito l’iter ordinario nel rispetto delle norme regolamentari”.

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